Non lasciamo solo Sergio Bramini

di Gianmarco Corbetta

E’ passata una settimana dal sit-in presso l’abitazione di Sergio Bramini di cui hanno parlato tutti i giornali e le tv. Come noto, avevo eletto il mio domicilio parlamentare presso la sua abitazione per renderla inviolabile ai sensi dell’articolo 68 della Costituzione, ma il Tribunale di Monza ha ritenuto di respingere la mia richiesta di inviolabilità del mio ufficio parlamentare, procedendo con lo sgombero (rinviato solo per motivi di ordine pubblico).

Nei prossimi giorni scriverò al Presidente del Senato, Alberti Casellati, per chiedere che investa del caso la Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari, affinché si esprima sull’inviolabilità del mio ufficio parlamentare di Monza e chieda al Tribunale di Monza, nelle more di questa giudizio, di sospendere i provvedimenti nei confronti di Bramini.
Qualora la Giunta, non ancora costituita, dovesse darmi ragione, sarà la Corte Costituzionale a doversi esprimere in merito al conflitto di attribuzioni di competenze tra poteri dello Stato che si è venuto a creare.

Intanto la data fissata per lo sgombero, il primo giugno, è stata anticipata dal giudice dell’esecuzione al 18 maggio