Se il tuo regalo di Natale lo scegliesse l’AI, cosa uscirebbe?

OpenAI ha rilasciato la sua nuova funzione per cercare e comprare prodotti online direttamente via LLM.
Il test più semplice per capire se è “all’altezza”?
L’ego-search del regalo di Natale: sulla base di tutto quello che il modello sa di me… sa consigliarmi il regalo giusto?

Nel mio caso è uscita una penna.
Non ci ha preso.

Il punto, però, non è la penna. È ciò che rivela.

Oggi questo sistema funziona più come un comparatore evoluto che come un’“intelligenza” capace di comporre un pensiero coerente sui nostri desideri, contesti, priorità — cioè lo strato veramente interessante del futuro dello shopping.

Perché?

  1. Gamma ristretta di esercenti
    Il modello attinge a un perimetro ancora limitato di merchant attivi. Non ha (ancora) accesso alla profondità reale dell’Ecommerce globale.

  2. Attivazione manuale e autorizzazioni
    Gli esercenti devono “entrare” nel sistema: attivarsi, essere approvati, configurare feed e schede. È un approccio più vicino a un marketplace curato che a un’AI generalista.

  3. Dati di preferenza ancora deboli
    LLM e profilo utente non sono integrati in modo da costruire un vero modello psicografico della persona. Conoscono ciò che scriviamo, non ciò che scegliamo.

  4. Assenza di logica controfattuale
    Il modello non formula ipotesi su ciò che potrei desiderare ma non ho mai detto — la vera frontiera del personal commerce. Consiglia ciò che riconosce, non ciò che intravede.

  5. Focalizzazione sull’esatto prodotto, non sull’intenzione
    Oggi la domanda viene interpretata come “trovami un oggetto”.
    Domani dovrà diventare “interpreta la mia identità, il mio momento, i miei vincoli, il mio stile di vita”.

Questa prima versione è importante non per ciò che è, ma per ciò che anticipa.

Stiamo entrando nell’era in cui lo shopping smetterà di essere ricerca e diventerà pre-visione: un sistema che conosce abbastanza del nostro contesto da proporre, filtrare, pianificare e, in alcuni casi, decidere.

Non ci siamo ancora.
Ma quando la capacità predittiva, la profondità dei cataloghi e la comprensione del sé convergeranno, l’esperienza d’acquisto farà un salto di stato.

E quel giorno non mi regalerà più una penna. Perché finalmente saprà chi sono.

 

P.S. e a voi cosa regalerebbe per Natale ChatGPT? (nel + della barra di ChatGPT mettete “Assistente allo shopping”)