di Francesco Peduto, Presidente Consiglio nazionale dei geologi
Come potrebbe cambiare il mercato immobiliare in Italia, se soltanto gli italiani avessero coscienza che oltre a guardare se la casa è bella o brutta, se sta posizionata nel centro della città o in periferia, si rendessero anche conto se quella è una casa sicura dove vivere o meno.
Nel nostro Paese siamo piuttosto indietro sul tema della prevenzione, non solo sul rischio sismico ma più in generale su tutti rischi geologici, e intendo quindi rischio idrogeologico e rischio vulcanico. Sulla prevenzione sismica in particolare si possono fare tante cose, noi geologi lo diciamo perlomeno da un decennio, e proprio sul tema della prevenzione sismica in un nostro recente congresso che abbiamo tenuto a Napoli nel mese di aprile, abbiamo presentato una scheda nell’ambito di quello che era il piano dei geologi per l’Italia, il contributo che come categoria volevamo dare al Paese, in cui parlavamo di tutta una serie di azioni sistemiche e sinergiche da mettere in atto per fare prevenzione sismica in Italia.
Una delle cose per esempio che diciamo da sempre è quella di investire sulla conoscenza. Come si investe sulla conoscenza? Per esempio rendendo obbligatorio, istituzionalizzando il fascicolo del fabbricato, che per far capire che cos’è io paragono sempre al libretto pediatrico di un bambino: cioè il posto dove si segnano le malattie, le cure, le ricadute, gli interventi e così via. Diventa una specie di carta d’identità del fabbricato, dove chiaramente viene segnata anche la categoria sismica dell’edificio e se quest’edificio e in sicurezza o meno rispetto a quella categoria sismica. Questo è un fatto importantissimo, pensate solo come potrebbe cambiare il mercato immobiliare in Italia se soltanto gli italiani avessero coscienza che oltre a guardare se la casa è bella o brutta, se sta posizionata nel centro della città o in periferia, si rendessero anche conto se quella è una casa sicura dove vivere o meno.
Le famiglie italiane che vogliono mettere sul mercato la propria casa per farne aumentare il valore potrebbero fare dei lavori di adeguamento sismico e consolidamento. E’ importante che i nostri concittadini abbiano conoscenza e consapevolezza dei rischi che corrono. Ancora oggi registriamo in media tra il 20 50% delle vittime durante un terremoto, perché durante l’evento le persone hanno dei comportamenti sbagliati tipo quello di scendere per le scale, che in una struttura media sono le prime a crollare se c’è una scossa molto forte. Allora io mi domando perché in Giappone è possibile insegnare ai cittadini come comportarsi durante un evento sismico, e in Italia no. Io, ricordo perché ho una certa età, che quando ero bambino facevo Educazione Civica. Il ministro Galletti sta parlando di reintrodurre l’educazione ambientale nelle scuole. Perché nell’ambito dell’educazione ambientale non possiamo fare anche delle esercitazioni per insegnare a bambini e ragazzi che cosa è un evento sismico, perché si corre il rischio nel loro territorio, e come comportarsi se stanno nella loro abitazione o nella scuola se in quel momento ci sia l’evento sismico? Ecco, questo potrebbe contribuire a ridurre il numero delle vittime.
Possono essere tante altre le azioni da mettere in campo, anche per esempio le assicurazioni, ma fondamentalmente va fatta un’azione forte da parte del governo innanzitutto per mettere in sicurezza i tanti edifici pubblici a partire da quelli strategici: non è possibile che continuino a crollare scuole ed ospedali. E poi chiaramente va fatta una politica di incentivazione per i privati, affinché siano stimolati e propensi a mettere in sicurezza le proprie abitazioni.
Qualche giorno fa insieme alle altre categorie tecniche professionali e a tanti altri stakeholder siamo stati ricevuti a Palazzo Chigi dal presidente del consiglio Renzi. Chiaramente è stata una fase consultiva, dove ci siamo scambiati delle idee e delle opinioni di larga massima, in realtà il percorso tecnico è tutto da costruire. Ci hanno dato appuntamento a breve, 15 20 giorni, per iniziare questo percorso, aspettiamo che ci convochino per poter spiegare meglio le nostre idee in proposito e per capire loro che cosa hanno in mente. Ci è stato anticipato che il contenitore che vogliono costituire è un contenitore di tipo integrato, che non contiene solo queste cose. Può essere una buona idea, anche se dal nostro punto di vista abbiamo evidenziato di stare attenti a cosa ci si mette dentro, per evitare che alla fine si perda di vista quello che è l’obiettivo principale che è quello della messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio ai fini sismici.
Sia per fare prevenzione e sia per attuare in maniera compiuta questo progetto di Casa Italia che ha in mente il governo, sono necessarie delle buone conoscenze tecniche scientifiche di base.
E da questo punto di vista noi geologi non possiamo non denunciare delle enormi carenze, a partire dalla carta geologica d’Italia, pensate che questo progetto che passa sotto il progetto Carg è iniziato nel 1988 e sinora è coperto sì o no il 50% del territorio italiano perché le risorse sono state sempre tagliate. Come possiamo fare prevenzione, oppure come fare un progetto così importante come quello che ha in mente il premier di Casa Italia, se non abbiamo delle buone conoscenze tecnico scientifiche di base?