“L’avevamo previsto, l’avevamo denunciato da tempo: i tagli alla scuola pubblica finiscono col consegnarla nelle mani dei privati. E non certo di piccole aziende locali che hanno a cuore l’educazione della comunità, ma dei grandi gruppi internazionali pronti a cogliere l’occasione di business. Al governo invece sì. D’altronde McDonalds, sponsor dell’Expo tanto cara al bomba, durante la fiera attirava le famiglie che non potevano permettersi i costosi ristoranti dei padiglioni con sconti e omaggi. Dove ci sono pochi soldi, insomma, il governo conta su McDonalds “benefattore” dei meno abbienti. E meno male che intanto il Ministero dell’Istruzione fa campagna per l’educazione alimentare. VIDEO MC Donald e Coca Cola a Expo: che cosa centrano? Il governo, senza dubbio, è al corrente. Per questo la Commissione Istruzione del M5S gliene ha chiesto conto: cosa intende fare per evitare che le istituzioni scolastiche pubbliche siano oggetto di operazioni di marketing, per giunta diseducative? Poi si è affrettato ad aggiungere che, in ossequio al mantra liberista, tutte le aziende sono libere di implementare strategie di marketing “ai consumatori” e quindi anche a coinvolgere le scuole pubbliche. Starebbe, sempre secondo il Faraone-pensiero, alle scuole stesse rifiutare sdegnate tali profferte, che comunque rimangono per lui cose normalissime. Non si è capito nemmeno da solo. La mcdonaldizzazione della scuola pubblica italiana continua.” M5S Camera
Anche la multinazionale per eccellenza, quel McDonalds da sempre nel mirino per la poca salubrità della proposta alimentare, ha messo gli occhi sull’affare che rappresentano i giovani, i bambini, le famiglie, e ha lanciato addirittura una raccolta punti con la quale i clienti possono finanziare una scuola a loro scelta.
Insomma, più i bambini mangiano “junk food” più aiutano la loro scuola. Vi sembra un messaggio sano, corretto, evoluto? A noi davvero no.
Il sottosegretario Faraone è invece caduto dalle nuvole, affermando (come potete vedere qui sotto) di non saperne nulla.
