Passaparola – La strage delle donne – Riccardo Iacona

La strage delle donne
(15:00)

“E’ notizia di oggi che in Norvegia una donna di 29 anni è diventata Ministro, ma lì non è una notizia perché più del 50% del governo norvegese è fatto di donne, ci sono delle leggi che aiutano le donne nel loro lavoro, gli uomini si occupano dei bambini anche per un anno a casa quando nascono, c’è un Paese che vive sulle pari opportunità e noi abbiamo raccontato che vita difficile che fanno le donne nel nostro Paese, ma vengono anche uccise.
Questo è un campanello di allarme. Sta succedendo che questa sotto utilizzazione della donna, il fatto che la donna non conta mai niente, che non la trovi mai in politica, in economia, che deve fare il doppio della fatica, che guadagna meno degli uomini etc., è il risultato di un vero e proprio apartheid. La vita è difficile in Italia, questo Paese, bisogna cominciare a dirlo brutalmente, è ostile alle donne, le tiene sottomesse. ” Riccardo Iacona

Il Passaparola di Riccardo Iacona, giornalista

137 donne uccise nel 2011 (espandi | comprimi)
“Ciao a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, sono Riccardo Iacona. Quest’anno è stato l’anno della strage, da gennaio ogni due giorni, ogni tre giorni, le cronache ci dicevano: “E stata uccisa questa donna“, dappertutto, una volta in Sicilia, una volta nel Centro Italia, tre volte a Milano. Ci sono giorni addirittura dell’anno in cui, per questo parlo di strage, se ne uccidevano due, tre alla volta. I giornali ne hanno cominciato a parlare diversamente, perché in genere queste storie vengono trattate come se fossero delle storie estreme e in effetti sono estreme perché

La donna dopo la denuncia, rimane da sola (espandi | comprimi)
La difesa della donna non è nell’agenda politica, se ci fosse ci sarebbero tutti i centri antiviolenza che servono. In Spagna l’anno scorso hanno ucciso 62 donne, 7 anni fa ne ammazzavano una al giorno: risultato di politiche attive, si possono fare delle politiche attive per diminuire questa lista delle donne uccise, per prevenire la violenza nelle case, per difendere il diritto costituzionale a una vita libera. Molti dei casi delle donne uccise quest’anno erano omicidi annunciati, donne che avevano fatto denunce, spesso anche 4/5 anni prima,

Omicidi annunciati (espandi | comprimi)
Quasi sempre in queste storie di omicidi di donne, c’è la voglia non solo di annientare la compagna, ma anche i figli della compagna, anche i tuoi figli, i figli che tu hai fatto con questa donna. Sono tutte esecuzioni pubbliche, mafiose in questo senso, fatte davanti ai figli, sulla strada, davanti alla gente, nei posti di lavoro, come se fosse un modo per dire a tutti: “Guarda tu sei mia e non sei di nessuno e lo faccio davanti a tutti perché tutti sappiano che stai pagando questa colpa di essere indipendente, autonoma”.