Expo 2015: “Nutrire le lobby” – Intervista a Luca Trada

Expo 2015: “Nutrire le lobby”
(11:00)



Siamo nel cuore dell’area Expo, tra i comuni di Milano, Bollate, Rho e Pero, sulle aree di proprietà di Fiera, di Cabassi, che con l’accordo di luglio, Area Expo, la società creata ad hoc da Formigoni, quindi dalla Regione Lombardia, verranno acquisite da questa società pubblica e poi affidate alla società Expo per svolgervi la rassegna. Aree oggi incolte, ma a destinazione agricola e che in gran parte dopo e durante Expo, saranno occupate da cemento, irreversibilmente trasformate. Crediamo che questa sia una perdita di aree, un consumo di suolo inutile di una città che ha già subito troppo da questo punto di vista.
Luca Trada

Intervista a Luca Trada, portavoce del comitato No Expo di Milano:

Expo contro i cittadini (espandi | comprimi)
L’arrivo di Pisapia fondamentalmente si è limitato a un cambiamento forse formale di pronunciamenti, di dichiarazioni, ma nei fatti la stipula dell’accordo di programma, la ratifica dello stesso e l’accordo sulle aree fatto appunto tra Regione, i proprietari e comune di Milano, conferma la strada già intrapresa a suo tempo dalla Moratti. Quindi trasformare queste aree, oggi verdi a destinazione agricola, nel luogo per l’esposizione e poi dal 2016 in una grande operazione

Cemento e politici (espandi | comprimi)
L’avvento della giunta Pisapia rispetto all’approccio di Expo ha cercato di riprendere quei contenuti legati proprio al tema della rassegna, quindi ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita‘ c’è questo tentativo di rendere il progetto cascine, tanto caro a Boeri, come un fulcro della rassegna, noi su questo abbiamo più volte fatto due osservazioni molto semplici: da un lato non crediamo che Milano abbia medaglie da spendere per fregiarsi di città

Dire no all’ Expo (espandi | comprimi)
Temiamo che l’Expo di Milano sarà molto più vicino agli sciagurati esempio di Siviglia o di Saragozza, che non al tanto decantato Expo di Shangai, posto che poi scopriremo tra qualche anno magari a Shangai cos’è costato in termini sociali ed economici. Chiudo con una speranza: noi abbiamo fatto questa semplice valutazione: che quei governi e quegli Stati che di più negli ultimi anni in Europa hanno rincorso il gigantismo del grande evento,