Lettera al comune senso del pudore

Loris Batacchi
(6:04)

Caro comune senso del pudore,
so che esisti ancora, da qualche parte, e sei in ascolto. Nascosto in qualche irriducibile italiano. Non sei più comune, appartieni a una minoranza. Sei un relitto del passato, un retaggio di moralisti, di qualunquisti, piagnoni. L’oltraggio al pudore non è più oltraggio, ma benemerenza. La vergogna è un ostacolo verso la felicità individuale. I freni inibitori un problema sociale. Ci sono intere categorie di cittadini che sono diventate spudorate, in modo pubblico, plateale. Non devono più nascondersi. E’ stato un processo lungo e difficile, durato un ventennio, ma ci siamo riusciti, siamo diventati spudorati consapevoli. La mamma è morta, quella signora che ci obbligava a un contegno in pubblico, al decoro personale. Il padre è mancato da tempo, quello di ora è un fratello anziano, simpatico, talvolta un po’ scemo. Se parlasse di onestà e di etica, di rispetto e di senso della famiglia, non sarebbe credibile. Un po’ come Veltroni quando parla di conflitto di interesse o dello psiconano che loda i valori della famiglia e vuole la comunione per i divorziati. Il prete non condanna più la corruzione pubblica e comportamenti postribolari. Si accontenta dello sgravio dell’Ici e dell’otto per mille.
Le parti intime sono diventate risorse da esibire, talenti naturali da sfruttare. Nasconderle è un peccato, una cosa contro natura. In una società spudorata anche l’informazione è spudorata. Orgogliosa nel fare gli interessi del padrone, chiunque sia il padrone, e affermare il contrario del vero. Lo spudorato può delinquere senza sentirsi più in libertà vigilata. Il lezzo criminale è diventato un profumo di alta classe, uno Chanel numero 5. Chi ancora è preda del pudore è un portatore di un nuovo handicap sociale. E’ un minorato della libertà di farsi i cazzi propri.
Gaber, molti anni fa, cantava: “Non arrossire, quando ti guardo…“. Oggi arrossiscono solo i pesci rossi. La riprovazione sociale di un tempo è diventata approvazione entusiasta di ogni comportamento illecito. L’illecito non punibile non è più illecito. E chi lo condanna è un sovvertitore dell’ordine sociale. L’esempio viene dall’alto e se lassù possono peccare senza un’ombra di rossore, perché non darci dentro? Il Lodo Alfano ha reso Napolitano, Schifani, Fini e Berlusconi immuni dal giudizio della Legge. Non hanno provato vergogna, ed è giusto così. In un Paese di spudorati chi non è spudorato tiri la prima pietra.” Beppe Grillo