La produttività dell’AI come quella dell’elettricità

L’Intelligenza Artificiale è pronta a dare un boost importante alla produttività, cioè il tempo che una persona impiega a produrre un certo bene o servizio si sta per ridurre in modo significativo. Le prime stime per l’assistenza clienti, ad esempio, indicano che ha già oggi un impatto del 14% in termini di clienti gestiti in più nello stesso tempo dedicato da una persona.

Nella storia, questo tipo di impatti hanno portato a due tipi di effetti: una contrazione dei prezzi in alcuni casi oppure ad una riduzione dell’occupazione nei settori dove i prezzi non ha più senso che scendano perché la domanda è ormai satura.
Il dibattito sull’occupazione si cristallizza spesso sul fatto che ci sono esempi di settori dove la tecnologia ha portato a più assunzioni, ma questo è limitato a quei settori dove la domanda cresce con il diminuire del prezzo.

L’Intelligenza Artificiale avrà un impatto probabilmente superiore a quello che abbiamo visto con l’elettricità o la digitalizzazione dell’economia. Oggi, infatti, esiste una grande differenza: non è necessario creare una nuova infrastruttura per poterla impiegare nei processi produttivi. Non sarà necessario costruire grandi centrali o sistemi di distribuzione con tralicci o cavi in fibra ottica verso le case e le fabbriche. L’elettricità ha impiegato 48 anni ad esser adottata da tutta la popolazione negli Stati Uniti ed ha impiegato 30 anni per essere adottata in modo diffuso nelle fabbriche che dovevano essere riprorgettate per poterne beneficiare. In questo momento, quando la metà della popolazione aveva iniziato ad utilizzarla, ha avuto anche il suo maggior impatto in termini di produttività raggiungendo il 4% di aumento annuo. Lo stesso è successo con Internet che ha fatto raggiungere un picco del 3% annuo nei primi anni duemila.

La grande differenza oggi è che non serviranno decine di anni per mettere in utilizzo l’Intelligenza Artificiale, ma solo mesi. Rischiamo quindi di vedere un aumento di produttività a due cifre tra il 2023 e il 2024 per alcuni settori. Un impatto così importante porterà ad una riduzione di prezzo repentina o ad un taglio del personale importante.

OpenAI, creatrice di ChatGPT, prevede un impatto solo dalla sua tecnologia su oltre la metà dei compiti svolti dal 19% dei lavoratori e comunque un un decimo dei compiti svolti dall’80% della popolazione lavorante.

Goldman Sachs prevede che due terzi dei lavori attuali saranno esposti a qualche forma di automazione facendo perdere 300 milioni di posti nel mondo. I lavori più in pericolo a differenza delle precedenti rivoluzioni industriali sono i colletti bianchi, a partire dagli amministrativi e dai legali. I muratori per ora sono salvi.