Le regole sul mondo cripto arrivano dagli USA

Gli Stati Uniti avviano il dibattito sulla regolamentazione del mondo crypto con la proposta Lummis-Gillibrand che tuttavia molto probabilmente verrà portata in Senato solo il prossimo anno..

Il punto di partenza è stato quello di definire alcuni concetti che non sempre hanno una definizione univoca come digital asset, stablecoin, smart contract, .. A seguire è l’incentivo per l’utilizzo. In modo molto simile a quello già previsto in Cina è stato fissato un limite, $200 dollari per transazione, sotto al quale non ci sono implicazioni fiscali.

Lo staking, la creazione di interessi sulle criptovalute, non è soggetto a tassazione, almeno fino a quando non vengono convertite in valuta tradizionale FIAT (es. Euro, dollari).

Per quanto riguarda le DAO (Decentralized Autonomous Organization) l’unico vincolo imposto consiste nell’incorporarle come aziende tradizionali, e quindi scegliere uno Stato a cui vincolarle, obbligo al quale dovranno ottemperare ad esempio Uniswap, gli NFT delle Bored Ape Yacht Club e altre applicazioni Defi.

A regolare il settore sarebbe il Commodities Future Trading Commission che potrebbe aprire la strada ad un mercato spot degli ETF sui bitcoin. Anche tutti gli exchange esistenti dovranno registrarsi presso il CFTC. Per distinguere cosa considerare security e cosa commodity a seconda che ci sia un contratto d’investimento sottostante.

Singolare tuttavia è che non approfondisca la questione delle stablecoin che non classifica nè come commodities né come securities, ma in particolare dopo il collasso di TerraUSD che ha valso una perdita di $40M, consiglia venga definita una regolamentazione ad hoc.

P.S. Immagine generata dall’Intelligenza Artificiale