Le città creano le loro monete digitali

Lugano ha creato un nuovo sistema di pagamento interno alla città basato su blockchain. E’ partita lo scorso anno creando un’applicazione, MyLugano, che permette di prenotare e acquistare biglietti per accedere eventi e strutture cittadine  e ottenere dei punti fedeltà” in cambio i LVGA points, che oggi sono a tutti gli effetti il franco digitale di Lugano.   

In questi giorni questa prima infrastruttura digitale cittadina è diventato qualcosa di più rendendo effettivamente gli LVGA strumento di pagamento assieme a Bitcoin e Tether per oltre 200 attività private che hanno aderito al lancio del programma oltre alla possibilità di pagare le tasse cittadine, le multe e le tasse universitarie. 

Il meccanismo è diverso da quello adottato in El Salvador dove Bitcoin è diventata valuta legale per qualunque pagamento, ma il risultato potrebbe essere molto simile: attrarre il turismo delle persone interessate a vedere come può funzionare una città basata su una valuta crypto da una parte e incentivare comportamenti virtuosi dall’altra offrendo monete cittadine in cambio.

Miami ha d’altro canto creato una propria moneta promettendo di distribuire i dividendi ai propri cittadini. Lo scopo di fondo in questo caso sembra più formativo per i cittadini che si ritrovano a ricevere i dividendi di cittadinanza dal nulla in cambio di aver installato l’app della città per riceverli. Nell’esempio di Miami esiste anche un fattore che non è da trascurare: lo staking della moneta (il modo in cui si creano interessi nel mondo crypto) risulta molto più profittevole di tenere lo stesso valore in banca, anche per un comune come quello di Miami. Parte del guadagno deriva proprio da questa differenza.

La corsa alle monete cittadine sembra essere iniziata e New York e Philadelphia sembra saranno le prossime.  Dopo una prima fase di diffusione dello strumento sarà interessante vedere la nascita dei nuovi servizi cittadini automatizzati basati su smart contract tutti ancora da inventare.