La sanzione sul SWIFT ne decreterà la sua fine

L’ultima minaccia di sanzione contro la Russia consiste nell’estrometterla dal sistema SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication). 

Il sistema SWIFT è un registro su cui vengono annotati tutti i bonifici tra banche di Stati diversi. Serve per semplificare e velocizzare le compensazioni tra le banche e in ultima istanza rendere più economico e veloce un bonifico internazionale.  

SWIFT è nato per essere un sistema neutrale di garanzia per tutti con i server presenti in Belgio. Tuttavia in seguito agli attacchi alle torre gemelle del 2001 gli Stati Uniti hanno chiesto di avere una copia in tempo reale di tutte le transazioni mondiali anche sul territorio statunitense per poter rintracciare i terroristi. La questione in realtà è andata oltre con l’FBI che dichiara di utilizzare i dati per verificare crimini commessi al di fuori degli USA e al governo statunitense di verificare transazioni tra Paesi terzi. Nel 2019 ad esempio ha comminato una multa di 1,2 miliardi di dollari a Unicredit accusata di lavorare con le banche iraniane.

Questo comportamento ha ovviamente fatto reagire l’Unione Europea che ha fatto in modo che nei server negli Stati Uniti non vengano replicati i dati delle banche europee e anche la Cina che ha creato il suo sistema parallelo (CIPS).

L’esclusione della Russia dal sistema SWIFT non farà altro che decretare la fine del sistema che già oggi non ha più una fama di sistema neutrale. 

La soluzione d’altro canto potrebbe essere dietro l’angolo. La Cina con la sua valuta digitale sta predisponendo il nuovo sistema di verifica internazionale delle transazioni e sorpassare tutti predisponendosi già per quando dollaro e euro saranno anch’essi basati sulla tecnologia della valuta digitale (simil criptovaluta per chi è a digiuno).