Il ring: giustizialismo vs. garantismo

“Il Ring” è uno spazio con il quale il Blog delle Stelle mette in contrapposizione due visioni diverse, riprendendo le parole e i pensieri di personaggi esperti dei temi trattati. Solo con il confronto, anche acceso, è possibile formare un pensiero solido e strutturato. Il tema di oggi: garantismo vs. giustizialismo


Giustizialismo

Il termine “giustizialismo” è utilizzato per indicare l’inclinazione di coloro che, per convinzione personale o per dar voce all’opinione pubblica, proclamano la necessità di affidare alla giustizia chi si è reso colpevole di determinati reati, specie quelli legati alla politica, al crimine organizzato e al danneggiamento della Pubblica Amministrazione. I giustizialisti vengono spesso contrapposti ai garantisti e a quanti si mostrano favorevoli a sanatorie o amnistie e indulti generalizzati.

Riportiamo un estratto video di un’intervista a Piazzapulita su La7 all’ex magistrato Piercamillo Davigo, noto per aver preso parte insieme a Ilda Boccassini, Francesco Saverio Borrelli,  Gherardo Colombo, Gerardo D’Ambrosio, Antonio Di Pietro, Francesco Greco, Tiziana Parenti e Armando Spataro alle indagini sullo scandalo di Mani Pulite.

“L’errore italiano, secondo me, è stato proprio quello di dire sempre aspettiamo le sentenze. No, non aspettiamo le sentenze. Faccio un esempio pesante: se io invito a cena un mio vicino di casa, e lo vedo uscire di casa mia con la mia argenteria nelle tasche, per invitarlo a cena non sono costretto ad aspettare la sentenza della Cassazione per non invitarlo di nuovo. Ancora: se il mio vicino di casa è stato condannato in primo grado per pedofilia, io in omaggio alla presunta innocenza gli affido mia figlia di sei anni? No! Perché la giustizia è una virtù cardinale, ma anche la prudenza è una virtù cardinale”

 

Garantismo

Il garantismo, d’altro canto, indica quel sentimento politico dal quale è derivato l’omonimo movimento d’opinione sviluppatosi durante il XIX secolo per il quale è necessario rispettare i diritti individuali e le garanzie costituzionali poste a tutela delle persone contro eventuali ingerenze da parte delle autorità pubbliche. Nell’ambito strettamente giudiziario, il termine garantismo richiama all’osservanza rigida delle garanzie processuali e sostanziali per indagati e imputati con il fine ultimo di assicurare il diritto alla difesa e all’equo processo di questi ultimi.

In un’intervista rilasciata alla rivista giuridica Diritto, Economia e Società contemporanea, il professor Luigi Ferrajoli, anche lui ex magistrato e docente di filosofia del diritto, spiega che le garanzie processuali sono delle barriere contro il libero arbitrio del giudice utili anche alla ricostruzione della verità processuale: una tutela per gli innocenti e non peri criminali. 

“Il garantismo non è solo un sistema di limiti e vincoli al potere punitivo, sia legislativo che giudiziario, a garanzia delle libertà di tutti da punizioni eccessive o arbitrarie. E’ ancor prima un sistema di regole razionali che garantiscono, nella massima misura, l’accertamento plausibile della “verità processuale” e perciò la punizione dei veri colpevoli. Ma è precisamente questa razionalità che non viene accettata né capita da una parte dell’opinione pubblica, diseducata dai media, che aspira al contrario alla giustizia sommaria, tendenzialmente al linciaggio dei sospetti. E anche questo è sufficiente al populismo per offrire rappresentanza a tale concezione e alla conseguente domanda di vendetta. Il populismo penale è insomma funzionale al populismo politico. Il suo paradigma – il diritto penale del nemico – è in perfetta sintonia con la tendenza del populismo politico a definirsi sulla base di nemici.”

 

Qualche dato sul sistema giudiziario penale in Italia

  • Sul totale dei giudizi definiti, oltre il 60% dei fascicoli dai giudici delle indagini preliminari e dell’udienza preliminare vengono archiviati. I distretti di Corte d’appello che hanno archiviato più fascicoli di indagine nel 2020 sono stati quelli di Potenza, Catanzaro, Trento, Brescia e Caltanissetta.
  • I tribunali monocratici nel 2020 hanno registrato un aumento del 5.3% delle pendenze su reati minori ma comunque diffusi, come furti, risse, spaccio etc.
  • La pandemia ha avuto un effetto negativo anche sulla durata dei processi che, nel 2020, sono durati in media 684 giorni nei tribunali monocratici (+13,1% rispetto al 2019) e 727 giorni in quelli collegiali. 
  • Nel 2020, sul totale dei casi definiti, i reati prescritti sono stati del 10% di fronte a tribunali in composizione monocratica (22.214 su 222.957) e 4.8% di fronte a tribunali in composizione collegiale (533 su 10.208)

 

E voi cosa ne pensate? Scrivete nei commenti la vostra opinione o altre posizioni sul tema della giustizia!


Per approfondire