Come una piattaforma digitale ha permesso di avere una nuova Costituzione in Cile

Sull’autore

César A. Hidalgo è uno studioso cileno-spagnolo-americano noto per i suoi contributi alla complessità economica, alla visualizzazione dei dati e all’intelligenza artificiale applicata.   

Hidalgo attualmente dirige il Center for Collective Learning presso l’Artificial and Natural Intelligence Institute (ANITI) dell’Università di Tolosa. È anche professore onorario all’Università di Manchester e visiting professor alla School of Engineering and Applied Sciences di Harvard.

Tra il 2010 e il 2019 Hidalgo ha guidato il gruppo di apprendimento collettivo del MIT, scalando i ranghi da assistente a professore associato. Prima di lavorare al MIT, Hidalgo è stato ricercatore alla Kennedy School of Government di Harvard. Hidalgo è anche uno dei fondatori di Datawheel, una premiata azienda specializzata nella creazione di sistemi di distribuzione e visualizzazione dei dati. Ha conseguito un dottorato in fisica presso l’Università di Notre Dame e una laurea in fisica presso l’Università Cattolica del Cile.

I contributi di Hidalgo sono stati riconosciuti con numerosi premi, tra cui il Premio Lagrange 2018 e tre Webby Awards. Hidalgo è anche autore di tre libri: Why Information Grows (Basic Books, 2015), The Atlas of Economic Complexity (MIT Press, 2014), e How Humans Judge Machines (MIT Press, Forthcoming 2020).

In questo articolo Hidalgo racconta i giorni delle proteste che colpirono il Cile due anni fa e di come lui e il suo team siano riusciti a sviluppare una piattaforma digitale che in quelle settimane si rivelò fondamentale per scrivere una nuova Costituzione e ottenere una serie di riforme sociali richieste dalla popolazione.


La violenza confonde. Soprattutto quando è accompagnata da storie e teorie diverse. Dal 18 al 25 ottobre 2019, il Cile ha vissuto un processo di rivoluzione, caos e rifondazione, come poche volte nella sua storia. Alla fine di quella settimana, una grande marcia ha inondato la piazza che per decenni è stata il nucleo centrale di celebrazioni e manifestazioni. La piazza dove i cileni festeggiano la qualificazione ad ogni Coppa del Mondo e dove, quel 25 ottobre, si è riunito il maggior numero di persone che il Cile abbia mai visto nella sua storia.

Tre giorni prima di quel momento di rifondazione, il Cile era in uno stato di shock. Le notti erano segnate dal coprifuoco e le comunicazioni sui social network da catene infinite di testi e immagini. Il ciclo delle notizie stava accelerando in un Paese in cui tutti cercavano di decodificare ciò che i cittadini volevano: riforme sociali, dignità del lavoro, protezione contro la violenza, una nuova istituzionalità politica. Le proposte volavano e crescevano in una spirale di caos difficile da condensare.

Martedì 22 ottobre 2019

Quattro giorni prima della “più grande marcia della storia”, un team di cinque sviluppatori di Concepción, Talcahuano, Lota e Huepil ha lavorato in uno spazio di coworking non lontano dall’Università di Concepción. 

Questi sviluppatori facevano parte di DataWheel, una società specializzata in piattaforme di distribuzione e visualizzazione dei dati, nota per progetti come DataUSA, l’Economic Complexity Observatory e DataChile. In mezzo al caos, la squadra ha cercato di continuare a lavorare, ma la situazione a Concepción diventava ogni giorno più complessa.

Alle 17:58 da Cambridge, Massachussets, ho inviato un messaggio a Carlos Navarrete chiedendogli se aveva pensato di fare una piattaforma di partecipazione dei cittadini:

Quella notte, il presidente del Cile annuncia un pacchetto di misure sociali. Il Cile ascolta con attenzione l’annuncio, ma l’opinione pubblica rifiuta presto il pacchetto di proposte.

Mercoledì 23 ottobre 2019

La mattina dopo Carlos conferma che le proposte non sono state ben accolte.

Qualche ora dopo ci siamo riuniti per una videoconferenza.

La squadra è composta da Carlos Navarrete, Mauricio Barbieri, Eduardo Vázquez e Samuel Osorio, in collegamento da Concepción, e Danae Catalán e Catalina Gobantes, in collegamento da Santiago. L’obiettivo di questa prima riunione era decidere quale dei diversi modelli di partecipazione online vogliamo implementare. Quello stesso pomeriggio avremmo cercato di implementarne uno.

Discutiamo diverse opzioni, ma Carlos insiste sul modello Place Pulse, una piattaforma che ho costruito con il mio team al MIT nel 2011 per raccogliere dati sulla percezione urbana. Place Pulse è nato dalla mia preoccupazione per la disuguaglianza delle esperienze urbane. Quella disuguaglianza di esperienze urbane di cui si parla spesso in Cile.

Per misurare le differenze di percezione, abbiamo creato una piattaforma che ha confrontato migliaia di immagini usando domande valutative: “Quale posto sembra più sicuro?” “Quale posto sembra più attivo?”

Quell’esercizio è stato poi imitato da molti progetti, come la Moral Machine del MIT, per catturare le preferenze sui veicoli autonomi. Il vantaggio di questo modello di impegno è che è a basso attrito, il che lo rende scalabile e semplice.

Il Cile intero si era riversato in piazza e avevamo bisogno di un’interazione che funzionasse bene sui cellulari. Un’interfaccia capace di catturare informazioni sulle preferenze da interazioni multiple nel tempo, eliminando la complessità di presentare molte opzioni simultaneamente.

L’interazione su una piattaforma come Place Pulse o Chilecracia è abbastanza semplice. L’idea è che si cerchi di mescolare in modo collaborativo un mazzo di 90 o più carte. Le persone che entrano nel sito hanno davanti a sè coppie di carte selezionate a caso e cliccando su una di esse, non ne scelgono una e scartano l’altra, ma indicano l’ordine relativo che preferiscono. Con molti clic, le carte cominciano ad ordinarsi da sole. Le alternative a più alta priorità iniziano a spostarsi verso l’alto della lista, e quelle a più bassa priorità iniziano a spostarsi verso il basso. Ogni clic pesa poco, ma insieme, i clic formano una rete che collega le proposte che i cileni hanno gridato nelle strade e sul web. All’inizio c’erano 4.005 coppie. Oggi ce ne sono 19.110.

Ci siamo subito divisi il lavoro. Danae ha avuto il compito di progettare l’interfaccia e Carlos ha iniziato a costruirla. Samuel ha implementato il database. Mauricio ha implementato il primo algoritmo di classificazione. Eduardo e Catalina hanno lavorato sulla documentazione. Ho iniziato a raccogliere le proposte dei cittadini in gruppi WhatsApp. Il principale era Espacio Publico, un think-tank creato da Eduardo Engel. Verso le 14:00 chiedo loro:

Ciao, con il mio team di DataWheel stiamo costruendo una piattaforma di partecipazione per aiutare ad aggregare le preferenze della cittadinanza. La piattaforma metterà coppie di argomenti fianco a fianco. I cittadini potranno cliccare su una delle questioni. Ogni cittadino voterà da 20 a 30 coppie, il che ci permetterà di classificare le priorità espresse. Abbiamo bisogno di una lista di problemi. Può aiutarci in questo?

Non era passata nemmeno una settimana dall’inizio del 18 ottobre, e molti avevano già pronte le loro proposte. In pochi minuti ho iniziato a ricevere un diluvio di messaggi.

Quella sera ci siamo incontrati di nuovo in videoconferenza. Una demo della piattaforma stava iniziando a funzionare, ma abbiamo deciso di finire il progetto la mattina dopo. Lo scopo di questa riunione era di spiegare alla squadra che stavano per passare attraverso un ciclo emotivo molto veloce e violento di amore e odio. Dico loro che “ci ameranno il giovedì e il venerdì e ci odieranno la domenica“. Spiego loro anche che quelli che cercano di metterti a tacere, o che ti odiano, hanno più incentivi a parlare di quelli a cui va di dare il proprio contributo.

A causa di quanto sopra, metto in chiaro che, alla fine, i membri del team sarebbero stati oggetto di insulti e di un linguaggio violento. Dico loro che il ciclo continua e le critiche sono ripetitive, ma il lavoro è cumulativo. La differenza tra chi fa e chi critica è che il primo migliora ogni settimana. La costruzione è lenta. Distruggere è facile. Dico loro che, per questo motivo, sarò sempre in prima linea per proteggere la squadra in modo che possano continuare a lavorare e migliorare ogni settimana.

Quella sera condivido la lista delle proposte con Giorgio Jackson e Daniel Matamala. Entrambi mi dicono che mi aiuteranno a condividere la piattaforma il giorno dopo. Giorgio Jackson mi aiuta a rivedere la lista delle proposte e mi lascia alcuni commenti che incorporo nella lista.

Mattina di giovedì 24 ottobre 2019

La mattina del 24 ottobre mi unisco alla squadra in Cile virtualmente dal quartier generale di DataWheel. L’idea è che siamo tutti collegati per ogni aggiornamento o rilascio. Quello stesso giorno saremmo stati costretti ad aggiornare la piattaforma tre volte, e l’avremmo aggiornata otto volte in totale durante la settimana dal 24 al 31 ottobre. L’idea era di iniziare il processo di partecipazione il giovedì, aggiornare la pagina dei risultati il venerdì e arrivare al punto in cui le persone potessero presentare proposte il lunedì. In questo modo, avremmo potuto avere un aggiornamento delle proposte che circolano sulla piattaforma giovedì 31, al termine della settimana.

Verso mezzogiorno chiedo a tutti i presenti se siamo pronti per il lancio. Una volta che tutti rispondono affermativamente, condivido via twitter e faccio sapere a Jackson e Matamala di aiutarmi a condividere.

La piattaforma è impostata su due elementi che rappresentano margini molto diversi del movimento emergente. Una voce fa parte dell’agenda sociale (Salario minimo) mentre l’altra punta all’agenda istituzionale e politica (Nuova Costituzione per il Cile).

La piattaforma inizia immediatamente a diventare virale. Il numero di utenti simultanei cresce da 15 a 30, da 30 a 90, da 90 a 150. Quando supera i 150 utenti simultanei il sistema si blocca. Anche così, centinaia di persone continuano ad entrare ogni minuto.

Abbiamo un problema!

Esco immediatamente e mi dirigo verso il team DataWheel negli Stati Uniti. Per loro, quello che sta succedendo in Cile è nuovo e lontano. Stanno tutti lavorando ad altri progetti, ma iniziano subito a lavorare sulla piattaforma. Marcio Porto crea un server più grande. Dave Landry riconfigura il sistema multiprocessore e distribuisce il carico. Jonathan Speiser si occupa della squadra di Concepcion e li aiuta a riconfigurare il database, il sistema di caching e il server. La piattaforma è stata giù per due ore molto tese, facendo rimbalzare migliaia di utenti. Ma se c’era una squadra che poteva portare a termine il progetto, quella squadra era online quel giorno.

Due ore dopo abbiamo lanciato una seconda versione di Chilecracia che era in grado di ospitare migliaia di utenti continuamente. Il sistema ha cominciato ad accumulare preferenze e in poche ore avevamo oltre 300.000 preferenze registrate.

Durante il pomeriggio, abbiamo lavorato per eseguire la classifica in modo asincrono e aggiornarla ogni 15 minuti. Alla fine della giornata, avevamo le nostre prime classifiche aggiornate. Il modello inizia a funzionare. In cima alla lista ci sono proposte sociali e punitive, come l’aumento delle pensioni e la durata effettiva del carcere per i crimini “da colletto bianco”. La Nuova Costituzione è nella top ten della lista (9 su 90).

In fondo alla lista ci sono proposte che sono chiaramente irrilevanti nel contesto di quella settimana, come modernizzare le biblioteche, legalizzare la marijuana e costruire più autostrade urbane.

Il metodo ha permesso di aggregare una lunga lista di preferenze in un modo che non sarebbe stato possibile nelle piazza o sui social media.

Venerdì 25 ottobre 2019

A metà mattina del 25 ottobre, Chilecracia aveva accumulato un milione di preferenze. Queste provenivano da circa 30.000 persone, il che ci dà una media di 33 preferenze per persona.

L’obiettivo del secondo giorno era quello di ripulire e riordinare la pagina dei risultati. Chiedo alla squadra di condividere con me i dati raccolti fino a quel momento. Uso questi dati per prototipare due algoritmi di classificazione aggiuntivi – uno molto semplice – basato sulla percentuale di vittoria (quante volte una proposta vince in una coppia), e uno più sofisticato, basato sull’autovettore principale della matrice delle coppie di proposte. Quel giorno abbiamo anche rimosso la coppia di default (Nuova Costituzione vs Salario Minimo) dato che la piattaforma si era già “accesa”. Un articolo su Emol porta migliaia di persone a partecipare.

Alla fine della giornata, abbiamo lanciato la nuova pagina dei risultati con tre algoritmi di ranking (perché sapevamo molto bene che non tutti i ranking danno lo stesso risultato). Inoltre, abbiamo pubblicato una rete che ho costruito visualizzando la struttura che sta alla base delle classifiche. Ho fatto sapere alla squadra che il sabato avrebbero avuto un giorno di riposo. Il viaggio è già stato emotivamente intenso, ed è appena iniziato. L’obiettivo per lunedì è quello di condividere una prima serie di dati e lanciare un processo per le persone a proporre nuove proposte.

La situazione è complessa, ma Chilecracia sta contribuendo a qualcosa che né i sondaggi né i social media possono raggiungere: far partecipare la gente di destra e di sinistra a un’istanza comune.

Settimana dal 28 ottobre al 3 novembre 2019

La settimana dal 28 ottobre al 3 novembre è iniziata con l’amore ed è finita con l’odio. Durante il fine settimana, un gruppo di sviluppatori (Leo Soto e Aldrin Martoq) ci ha offerto aiuto. Ci siamo riuniti in videoconferenza. Hanno aiutato Carlos e il team a impostare un “Captcha invisibile”. Il processo ha chiesto a Google quanto fosse “bot” ogni utente che entrava in Chilecracia. Google ha risposto con una probabilità che abbiamo memorizzato nel database.

Alcune persone mi hanno anche chiesto di chiudere di più la piattaforma, richiedendo la verifica dell’utente, ma mantenere la piattaforma aperta si adatta meglio alla mia visione. Chiedere alla gente di identificarsi in una situazione politicamente attiva è una forte intrusione. Genera un database politicamente sensibile e identificabile (per esempio chi è a favore o contro un’assemblea costituente). Per questo motivo, abbiamo scelto di mantenere la piattaforma senza attrito e di operare in modo più anonimo, informale e confidenziale.

Lunedì abbiamo aperto Chilecracia a nuove proposte. Abbiamo anche pubblicato i dati raccolti durante i primi quattro giorni.

La settimana è iniziata con la condivisione di Chilecracia e con vari gruppi di persone che visualizzavano i dati in modi diversi. Il progetto ha mantenuto il traffico durante tutta la settimana, con diverse migliaia di utenti ogni giorno. Durante i primi giorni della settimana molti media mi contattano. In Cile, giovedì era l’inizio di un lungo fine settimana e i media volevano lasciare contenuti preparati per quei giorni. In quel momento, dovevo finire un libro che avevo promesso alla MIT Press per il 15 novembre, così ho creato una cartella in Dropbox dove ho messo due file video con interviste e due “b-roll”, uno con suono e uno senza suono.

Quei video sono stati tagliati in pezzi e mostrati in programmi  televisivi cileni durante il fine settimana. Il traffico del sito ci dice che i video sono stati mostrati almeno 9 volte durante il fine settimana. Ogni volta che è stato mostrato, Chilecracia ha ricevuto picchi di traffico di oltre 1.000 utenti simultanei. Dato il tempo medio sul sito, Chilecracia ha servito l’equivalente di diversi blocchi di persone in pochi minuti. Quel fine settimana, il traffico di Chilecracia rappresentava non tanto il pubblico di Facebook o Twitter, ma le persone in Cile che guardavano la televisione dal cellulare.

Man mano che Chilecracia diventava popolare, cresceva la confusione sulla sua origine e il suo scopo, anche se la piattaforma aveva una documentazione dal primo giorno e ho comunicato molte volte come funzionava, rispondendo alle domande su Facebook e Twitter. Ma c’erano diverse cose che erano difficili da capire. Molti hanno trovato difficile capire che stavano mescolando un mazzo di carte e non scegliendo un’opzione piuttosto che un’altra. Questo li ha fatti arrabbiare. Le persone hanno trovato difficile separare l’idea di partecipazione dall’unica forma di partecipazione a cui erano abituati.

Ma il colpo finale non è stato logico, è stato politico. Chilecracia fu condivisa da due politici di destra. Il venerdì, Felipe Kast condivide la lista delle proposte raccolte nella prima settimana che appare il giovedì sulla prima pagina di un giornale (Las Ultimas Noticias). Quella lista viene poi usata nei programmi televisivi come argomento di conversazione per i politici. Ironicamente, quando tutti parlavano di Chilecracia, e della lista di proposte, molti protestavano che la piattaforma non stimolava la conversazione. Poi, Jose Antonio Kast condivide la proposta. La piattaforma che la settimana prima era per “sporchi comunisti”, era ora un simbolo dell’estrema destra.

Quella domenica, ciò di cui avevo avvertito la mia squadra si è avverato. L’amore si è trasformato in odio. I critici sono usciti all’attacco con articoli che non dimostrano alcuna lettura della documentazione e non si fanno scrupolo di usare falsi esempi nel loro sforzo di mettere a tacere il progetto.

In quella settimana e mezzo Chilecracia ha accumulato più di 5 milioni di like da più di 120 mila persone.

Settimana dal 4 novembre al 10 ottobre 2019

Il lunedì mattina tengo un corso alla scuola di ingegneria di Harvard chiamato “Principi di apprendimento collettivo“. Il corso descrive i processi attraverso i quali la conoscenza viene generata, diffusa e valorizzata, ed è composto da un gruppo internazionale di studenti di vari programmi.

Quando il Cile è esploso alla fine di ottobre, stavamo entrando nel capitolo della “parentela“. Questa è l’idea che la conoscenza scorre più facilmente tra attività simili ed è esemplificata nel concetto di “spazio del prodotto”. In quella lezione ho mostrato ai miei studenti Chilecracia, e abbiamo avuto una buona conversazione sul design dell’interfaccia, sugli algoritmi di priorità e sulla partecipazione online. Alla fine della sessione una studentessa viene da me e mi dice che vuole portare avanti un’istanza simile per il Libano. L’ho aggiunta al nostro canale Slack e le ho chiesto di trovare una squadra di 3 o 4 amici, perché avrebbe avuto bisogno di supporto tecnico e morale.

Durante la settimana precedente avevo anche ricevuto diverse richieste dal Cile e da altri luoghi dell’America Latina per creare un’istanza. Una delle sfide era quella di poter raggiungere un’architettura scalabile per poter continuare ad aggiornare e supportare altre istanze. Attraverso i social network, e grazie a Diego Pardow di Espacio Público, tre persone con esperienza in politiche pubbliche si sono unite al team: Danae Fenner, una professoressa di diritto all’Università del Cile, George Lambeth, un dottorando in diritto a Berkeley, e Francisca Pinto, un’analista con una laurea in amministrazione pubblica. La settimana precedente avevamo accumulato più di 2.300 proposte di cittadini e loro ci avrebbero aiutato ad organizzarle per continuare ad ampliare la lista.

Abbiamo concluso il ciclo della settimana rilasciando una lista aggiornata di proposte, e anche un grafico che mostra come le proposte si classificano se consideriamo solo le persone che si sono dichiarate di destra e di sinistra. Il grafico illustra il livello di dettaglio che uno strumento come Chilecracia può raggiungere.

Settimana dall’11 al 17 novembre 2019

Dopo aver tenuto il mio corso il lunedì mattina sono partito per l’Uruguay. Avevo in programma di insegnare una versione condensata del corso che stavo insegnando ad Harvard a squadre del governo uruguaiano (Ufficio del Bilancio e della Pianificazione) e della Banca Interamericana. Mentre io viaggiavo, Danae, George e Francisca mi hanno aiutato a rivedere e aggiornare la lista delle proposte, mentre Carlos, Samuel ed Eduardo hanno sviluppato Libanocrazia da Concepción.

Quella settimana il dibattito era sulla Costituzione, e a Danae venne l’idea di prendere 30 articoli della costituzione cilena del 1980, scrisse un testo che spiegava ognuno di essi, e aiutò a creare un esercizio in cui le persone, dopo aver letto l’articolo, potevano scegliere di modificarlo o meno. Abbiamo lanciato questo esercizio come quarto aggiornamento settimanale.

Quella notte, i rappresentanti di vari partiti politici si riuniscono nell’ex congresso del Cile e firmano un accordo che impegna ad un plebiscito per una nuova costituzione.

Nei giorni successivi più di 10.000 persone hanno letto articoli dell’attuale costituzione di Chilecracia, e hanno dato le loro opinioni su quali questioni varrebbe la pena cambiare.

Ma il clima politico in Cile non era più lo stesso. Nell’arena politica, l’accordo sulla Costituzione ha rappresentato un ritorno alle richieste sociali che erano la giustificazione originale del conflitto. Il Congresso stava lavorando ad una velocità mai vista prima, approvando diverse delle leggi e disegni di legge pubblicati nella lista Chilecracia che abbiamo prodotto la prima settimana, come la Riduzione dell’indennità parlamentare (5^ proposta su 90), Prezzo limite e profitto dei farmaci (7^ proposta su 90), imporre un limite alla Rielezione dei parlamentari (23^ proposta su 90, Approvato dalla Camera dei Deputati. Discussione (in generale) al Senato), e diverse voci con peso costituzionale, come l’assicurazione sanitaria universale (2^ su 90), una riforma per l’acqua pubblica (12^ su 90), e la nuova Costituzione (22^ su 90).

Il conflitto era  entrato in un’altra fase. Le proteste continuarono, ma anche la violenza, le violazioni dei diritti umani, i saccheggi, gli incendi e l’odio cominciarono ad essere mostrati al pubblico. Il Cile non aveva la Chilecrazia. Aveva dolore, disperazione e morte.

Articolo tradotto da “La Historia de Chilecracia” (The Clinic), 1 dicembre 2019