Da un’idea ad un progetto: così collaboriamo tra gruppi sparsi nel mondo

Da attivista residente all’estero cercavo un modo per rendermi utile al progetto del MoVimento mettendo a frutto le mie competenze informatiche pur essendo lontano dai vari gruppi locali.

L’occasione è arrivata grazie ad un incontro con Barbara Floridia e Alessandro Cacciato, impegnati nel tour di presentazione del Political Participation Canvas.

Il metodo, lo sapete, è utile a fare progredire le discussioni nei gruppi di lavoro seguendo un canovaccio che lascia spazio alla creatività, ma allo stesso tempo incanala le energie dei partecipanti evitando che si disperdano in discussioni inconcludenti.

Un limite del Political Participation Canvas era però, a mio avviso, il fatto di doversi trovare nello stesso luogo degli altri partecipanti di fronte al canvas appeso al muro, limitazione ancora più insormontabile per noi attivisti all’estero, sparsi in quattro continenti, e poi divenuta ancora più evidente a tutti durante l’emergenza Covid.

La soluzione da me proposta è stata quella di trasportare il metodo del Political Participation Canvas nel mondo digitale grazie ad una piattaforma (Miro.com) che offre la possibilità di condividere una lavagna virtuale tra centinaia di utenti connessi tramite un PC, un tablet o un cellulare, l’equivalente del canvas appeso al muro sul quale appiccicare i post-it contenenti le idee dei partecipanti alla discussione.

La prima amministrazione locale a esplorare questa soluzione online è stata quella di Castelvetrano che ha redatto il progetto di una Pro-Loco virtuale coinvolgendo tutte le realtà del luogo.

Sempre tramite il Political Participation Canvas online, l’Hackathon di Politica durante Il Villaggio Rousseau – le Olimpiadi delle Idee ha permesso a dieci team di mettere nero su bianco innumerevoli idee per il riutilizzo di un edificio scolastico in disuso nel centro di Roma sotto forma di progetti veri e propri da presentare direttamente all’amministrazione di Virginia Raggi.

Lo stesso strumento online è stato al centro delle prime due tappe del tour “La base incontra Rousseau”, nato da una proposta della consigliera regionale Francesca De Vito: due giornate che insieme alle altre definiranno, grazie alle idee di centinaia di attivisti, le sedi digitali territoriali e tematiche richieste sulla piattaforma. Questa volta a essere digitalizzato è stato il metodo dell’Evidence Planning utilizzato per inquadrare i limiti delle sedi fisiche e le opportunità innovative offerte da nuovi strumenti integrati in Rousseau.

Proprio queste sedi digitali saranno un’enorme opportunità anche per noi attivisti all’estero: ci permetteranno di appropriarci di uno spazio condiviso nonostante le distanze fisiche e i diversi fusi orari; ci aiuteranno a offrire un punto di accoglienza per chi anche all’estero volesse avvicinarsi per la prima volta al MoVimento 5 Stelle; saranno il punto di contatto tra gli iscritti e i portavoce eletti; renderanno più semplici gli incontri periodici e faciliteranno i lavori di gruppo come la raccolta delle buone pratiche dei Paesi che ci ospitano o delle proposte di riforma dei servizi consolari e delle istituzioni per gli Italiani all’Estero.

Quindi un grazie a Rousseau, sempre più cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, un cuore che batte anche all’estero.


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