Sosteniamo la sfida del futuro: l’Italia nello spazio

A cura del portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati Luca Frusone e degli altri portavoce del MoVimento 5 Stelle nella Commissione Difesa della Camera dei Deputati


Dopo anni di tagli si è tornati finalmente a valorizzare la Difesa puntando nel settore cibernetico e spaziale. Se ciò è stato possibile è grazie all’impegno del MoVimento 5 Stelle che ha sempre sostenuto un comparto strategico per il Paese. Il Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2020-2022, stilato dal governo e appena giunto in Parlamento, ha infatti incrementato il budget confermando il trend per i prossimi anni. É un segnale importante vista la complessità e l’incertezza del prossimo futuro. Ad avere maggiore rilevanza politica e strategica nel prossimo futuro ci saranno sicuramente la dimensione cibernetica e quella spaziale, questo anche grazie al lavoro dei nostri Riccardo Fraccaro e Angelo Tofalo, rispettivamente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Sottosegretario alla Difesa.

In un’ottica di medio-lungo periodo, la capacità del comparto militare di risultare rilevante negli scenari futuri non dipenderà soltanto dal livello tecnologico, ma dalla tempestività decisionale, garantita da una superiorità informativa, nonché da un efficace coordinamento nell’utilizzo di tutte le sorgenti di fuoco. Capacità che la Difesa dovrà presidiare efficacemente, in ottica multi-domain.

Si pensi ad esempio come negli ultimi anni sia cresciuta notevolmente la presenza nello Spazio. Il dominio spaziale è diventato progressivamente sempre più complesso. Per questo abbiamo aumentato gli investimenti. Sono aumentate le risorse destinate al programma Cosmo-SkyMed, capace di studiare il nostro Pianeta in qualsiasi condizione atmosferica a prescindere dall’alternanza del giorno e della notte.

É importante ricordare come nell’ultimo Consiglio ministeriale dell’Agenzia spaziale europea a Siviglia, l’Italia abbia deciso di sostenere con forza il programma Copernicus, il più avanzato sistema di osservazione della terra a livello mondiale, con l’obiettivo di monitorare l’ambiente e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, contribuendo alla gestione delle emergenze umanitarie, dei disastri naturali e della sicurezza nazionale. Il monitoraggio della Terra ci consentirà di sviluppare applicazioni e servizi per le esigenze dei cittadini.

Anche in questo settore vi è quindi una rinnovata attenzione della Difesa. L’istituzione della Space Force statunitense e del Comando spaziale francese hanno palesato un trend da tenere in considerazione, la militarizzazione dello Spazio, aggiungendo il crescente interesse di Russia e Cina. Di fronte a tale evoluzione, anche la Difesa italiana ha fatto la sua parte, istituendo presso lo Stato maggiore della Difesa un Ufficio generale Spazio: l’embrione di un futuro Comando spaziale italiano.

Ma abbiamo fatto di più, sottoscrivendo gli Artemis Accords. L’Italia quindi, insieme agli altri firmatari (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone, Lussemburgo, Australia ed Emirati Arabi Uniti) si appresta a partecipare al ritorno dell’uomo sulla Luna, previsto per il 2024. Il nostro Paese torna quindi ad essere protagonista in un settore industriale e scientifico di assoluto rilievo.

La Difesa rappresenterà una della maggiori leve per la ripresa economica italiana. Tuttavia, proprio per le incertezze economiche dei nostri tempi, risulta fondamentale continuare ad investire in maniera oculata le risorse a disposizione, coinvolgendo il settore industriale nazionale nel processo di ammodernamento del comparto Difesa. Solo così riusciremo veramente ad assicurare una positiva ricaduta economica e una crescita occupazionale per il nostro Sistema Paese.