Quattro fake news su Rousseau

Rispondiamo alle falsità che anche questa mattina leggiamo sui giornali.

  1. Rousseau è la cassa del MoVimento. FALSO.

L’importo che viene versato all’associazione Rousseau è di circa 1 milione e 300 mila euro all’anno e viene utilizzato per garantire oltre 22 servizi essenziali a 170 mila iscritti e a 2 mila eletti tra i quali la tutela legale per Garante e Capo politico (attuale e precedente), la scuola di formazione, l’organizzazione di grandi eventi e la possibilità di votare, emendare leggi, seguire corsi online, condividete atti, presentare liste nei comuni, potersi candidare e diventare un portavoce nelle istituzioni. Grazie a tutte queste attività gli attivisti hanno la possibilità di partecipare alla vita politica del Paese. E da ieri possono farlo anche con un’App Open Source che darà loro ancora più potere. Ogni attività di spesa dell’associazione Rousseau è descritta nel bilancio di oltre 60 slide che è stato presentato a migliaia di persone.

I gruppi parlamentari, europarlamentari e regionali del MoVimento 5 Stelle si sostengono rispettivamente con le risorse destinate ai gruppi di Camera e Senato, del Parlamento Europeo e dei gruppi regionali. I bilanci di tali gruppi sono consultabili nei rispettivi siti degli enti di appartenenza. Per fare un esempio, per l’annualità 2019 i bilanci dei gruppi di Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica sono di circa 15 milioni totali.

  1. Agli attivisti non arriva un euro. FALSO.

Ci sono rilevanti risorse destinate alle iniziative e alle battaglie sui territori e che sono messe a disposizione anche degli attivisti. Sono circa 3 milioni di euro all’anno destinati alla comunità del MoVimento (attivisti e portavoce) attraverso i mille euro che i parlamentari ogni mese possono investire per iniziative sui territori e che sono rendicontate in maniera trasparente su tirendiconto.it. Parliamo di più del doppio di soldi destinati alla gestione amministrativa, legale, burocratica, organizzativa, di formazione di tutto il MoVimento 5 Stelle.

  1. Casaleggio dichiara “usiamo la APP per votare in Parlamento”. FALSO.

Nel corso della presentazione della nuova App Open Source di Rousseau, Davide Casaleggio ha parlato di come, soprattutto oggi a causa della pandemia, molti processi abbiano subito una profonda digitalizzazione e di come la tecnologia stia diventano sempre di più un fattore abilitante e di risoluzione problemi. All’interno di questo quadro, ha ricordato che diversi Parlamenti nel mondo stanno già utilizzando ad esempio il voto digitale per superare le difficoltà imposte dal distanziamento sociale e che sarebbe opportuno adottarlo anche nel Parlamento italiano.

  1. Casaleggio propone le nomine dei dirigenti sul Portale Talenti. FALSO.

Il Portale Talenti è un ATS (Applicant Tracking System), un sistema gestionale integrato, offerto da Rousseau per il MoVimento e concepito per pubblicare annunci professionali, gestire le candidature con criteri trasversali ed equi, coordinare le sessioni di colloqui (ovviamente tutti online, durante la fase pandemica) e restituire feedback per la ricerca e la selezione di professionisti qualificati che intendano mettere le proprie capacità a disposizione del MoVimento 5 Stelle. Rappresenta quindi uno dei 22 servizi garantiti da Rousseau per la gestione interna e non ha alcuna relazione con quanto detto in merito alle nomine.

Davide Casaleggio ha dichiarato quanto segue: sarebbe rivoluzionario definire un processo che si occupi di rendere ancora più trasparenti e ispirate alla meritocrazia le migliaia di nomine pubbliche su cui il MoVimento può agire in questi mesi, come ad esempio abbiamo già fatto in passato dando la possibilità agli iscritti di definire il nome del Presidente della Repubblica.