Dalla produzione industriale i primi segnali positivi dell’Italia che verrà

Uno sforzo fiscale da 100 miliardi di euro in pochi mesi non si era mai visto. Con i decreti Cura Italia, Rilancio e Agosto abbiamo gettato le fondamenta di una ripresa solida e i primi dati ufficiali confermano che la strada imboccata è quella giusta. A luglio, infatti, Istat certifica una crescita del 7,4% della produzione industriale rispetto a giugno, mese nel quale era già iniziata una ripresa sostenuta post-lockdown.

Ciò che rende merito all’impegno di questa maggioranza, soprattutto, è il confronto europeo. L’Italia fa meglio di tutti i grandi Paesi del continente inclusa la Germania, che si ferma ad un +1,2%. La stessa produzione industriale francese cresce meno del previsto, al 3,5%. Altrettanto significativo è il confronto su base annua (luglio 2020 rispetto a luglio 2019): a fronte del -10% tedesco l’Italia contiene la caduta ad un -8% che fa ben sperare per il prossimo futuro.

Ancora una volta emerge la straordinaria resilienza del nostro tessuto imprenditoriale, a cui si aggiunge in questa fase il sostegno massiccio del settore pubblico. Per non vanificare questo sforzo senza precedenti abbiamo da poco convertito in legge il decreto Semplificazioni, con il quale puntiamo a rilanciar egli investimenti pubblici e privati riducendo i passaggi amministrativi nel pieno rispetto della legalità.

Ma guardiamo ancora più avanti. Siamo al lavoro sulla prossima Legge di Bilancio e in particolare su due dossier a nostro avviso decisivi: la riforma fiscale, che dovrà semplificare nettamente il quadro tributario e ridurre nel frattempo la pressione su famiglie, partite Iva e piccole-medie imprese, e l’assegno unico famigliare, con il quale cercheremo di invertire la dinamica preoccupante della natalità e stimolare l’occupazione femminile.

La crisi da Covid-19 non ci voleva, ma con serietà e impegno quotidiano stiamo provando a superarla e a risolvere nel frattempo tanti problemi storici del nostro Paese.