Al lavoro per portare gli operatori della musica fuori dalla crisi

All’indomani di una Festa della musica molto particolare, con artisti e operatori del settore in condizioni di forte difficoltà per le conseguenze della pandemia, abbiamo alcune notizie importanti.

Un nostro emendamento alla legge delega per il recepimento della direttiva Ue sul copyright, in questi giorni all’esame del Senato, potrebbe introdurre una importane novità. Pochi sanno che ogni volta che un’opera viene trasmessa sulle piattaforme on demand per lo streaming, mentre per gli artisti video (gli attori, ad esempio) la legge giustamente riconosce un equo compenso ogni volta che il loro film viene visto, per gli artisti della musica, cantanti e musicisti, non c’è invece alcun obbligo; questo arreca un danno notevole agli artisti della musica, poiché di fatto la gran parte di loro non riceve alcun compenso dall’utilizzo delle loro opere fatto dalle grandi piattaforme digitali, e altri ricevono compensi risibili .

Con l’emendamento a prima firma della capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama, Bianca Laura Granato, che il MoVimento 5 Stelle si appresta a presentare al Senato su impulso del capogruppo in commissione Cultura alla Camera, Gianluca Vacca, si delega il Governo a introdurre un diritto all’equo compenso, adeguato e proporzionato, per la messa a disposizione in streaming in favore degli artisti interpreti ed esecutori della musica.

Si porrebbe fine così a un vuoto normativo che penalizza gli artisti della musica (ad eccezione di pochissimi big della musica italiana grazie alla loro forza contrattuale), ad oggi esclusi dal legittimo diritto a vedere riconosciuta economicamente la titolarità della loro opera ogni volta che essa viene trasmessa, e non soltanto con il compenso ricevuto inizialmente.

Inoltre, alla Camera abbiamo presentato un emendamento al decreto Rilancio a firma Battelli-Vacca, che ha l’obiettivo d’inserire la filiera musicale tra i settori destinatari delle misure di sostegno del Mibact, dal momento che attualmente non vi rientra.

L’emendamento, sul quale stiamo lavorando con il Ministero, prevede che tra i settori supportati con il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, introdotto con il decreto Rilancio, vengano ricomprese anche le industrie fonografiche ed editoriali musicali. Un segnale importante per sostenere un comparto dell’industria culturale prezioso per il Paese sotto diversi profili e fortemente toccato dal lockdown e dalle regole sul distanziamento.

Con il primo emendamento al recepimento della direttiva copyright al Senato garantiremmo finalmente a musicisti e cantanti il giusto riconoscimento del proprio lavoro e una redistribuzione dei guadagni della musica in streaming; con il secondo invece daremmo una boccata d’ossigeno alla filiera musicale fortemente colpita dalla pandemia. Con un ulteriore emendamento al decreto Rilancio, infine, sempre a firma Battelli-Vacca, introduciamo il rimborso (attualmente non previsto) per i concerti saltati e non più riprogrammati.

Si tratta di tre importanti provvedimenti a tutela di tutta la filiera della musica, che in un quadro così difficile rappresentano un importante segnale di attenzione.