Serve un patto per la nuova mobilità

È il momento di stipulare un grande patto tra istituzioni, imprese, scuole e cittadini per modificare gli stili di vita. Per ridurre al massimo il rischio di contagio, le nostre abitudini di spostamento dovranno cambiare e dopo l’epidemia dovremo rivederle per garantire il diritto alla mobilità nelle città.

Alcune delle possibili soluzioni che gli enti locali vogliono adottare, per costruire nuovi modelli di trasporto, sono state anticipate durante una serie di convegni in videoconferenza organizzati nelle settimane scorse dal vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera Diego De Lorenzis dal titolo “Superare le distanze”.

Si tratta di soluzioni che non possono prescindere dal distanziamento sociale, dall’ampio uso di lavoro da remoto tramite computer e dalla flessibilità degli orari di attività produttive, commerciali e didattiche. 

Questa è la prima prospettiva dei molteplici progetti che si stanno studiando sui territori. La seconda riguarda invece una visione più moderna e rafforzata della mobilità pedonale e ciclabile. Riguarda ampliamenti di Ztl, zone 30 e aree pedonali, aumento delle corsie ciclabili sottratte al traffico automobilistico privato e potenziamento dei servizi di sharing, vale a dire di condivisione. Questo ci consentirebbe non solo di avere una maggiore sostenibilità ambientale, una maggiore sicurezza dal virus e una minore incidentalità stradale, ma anche di avvicinarci agli standard delle più evolute città europee.

Anche il governo e il parlamento dovranno fare la loro parte con risorse strutturali e modifiche normative per semplificare l’adozione di questi modelli perché ciascuno, nel cambiamento, ha la sua responsabilità. 

Insomma, bisogna evitare di passare dal #restiamoacasa al #restareneltraffico. Nell’ottica della riduzione dei servizi di trasporto pubblico, soprattutto nelle aree metropolitane e ad alta densità abitativa, che potrebbe creare serie difficoltà di spostamento, vanno dati spazi maggiori a forme di mobilità che fino a ora erano ai margini come gli spostamenti in bicicletta e in monopattino, e il potenziamento del Tpl. 

I nuovi strumenti di mobilità sostenibile andranno promossi, incentivati e resi realmente fruibili al maggior numero di cittadini, anche e soprattutto per scongiurare un utilizzo massivo e insostenibile dell’auto privata.