La fase 2, ripartire in 5 mosse per la sicurezza di tutti

di portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità del Senato e Affari Sociali della Camera


L’isolamento era necessario. Stare a casa per tutto questo tempo è servito a fermare la curva dei contagi, alleggerire il peso sugli ospedali e riuscire a curare tutti nel migliore dei modi.

Adesso, però, è il momento di ripartire. Ma bisogna farlo seguendo precise indicazioni, per non vanificare tutti i sacrifici fatti fino adesso.

Come componenti delle Commissioni Igiene e Sanità del Senato e Affari Sociali della Camera del MoVimento 5 Stelle abbiamo indicato 5 priorità sul fronte sanitario, 5 mosse per garantire la sicurezza di tutti.

1. Intanto, l’esecuzione diffusa di tamponi, soprattutto alle categorie esposte, ovvero gli operatori sanitari negli ospedali e nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa), e di test sierologici che, appena disponibili, saranno funzionali ad individuare gli immunizzati, per consentire il loro reintegro nelle attività produttive, ed i portatori asintomatici del virus, che eventualmente dovranno esser messi in quarantena. Così come investimenti nella ricerca biomedica, essenziale per non farsi trovare impreparati nella ricerca di nuove cure.

2. Ma non solo: siamo convinti che la riduzione della letalità di questo virus sia legata al trattamento tempestivo dei pazienti, attraverso il potenziamento della medicina territoriale, mancata purtroppo in molte Regioni, con il rafforzamento delle Usca (unità speciali di continuità assistenziale) per la presa in carico precoce e la cura a domicilio dei pazienti Covid, evitando di sovraccaricare gli ospedali e scongiurando ricoveri tardivi in terapia intensiva. Un punto su cui anche i medici hanno sollecitato interventi. Medici, che insieme a tutti gli operatori sanitari, dovranno essere sempre forniti di dispositivi di protezione individuale idonei.

3. A tal fine bisogna certamente investire in telemedicina per consentire ai medici del territorio di monitorare in modo efficace i pazienti durante tutto il decorso della malattia.

4. Fondamentale anche il contact tracing per mappare ed isolare i contagiati, scongiurando la diffusione familiare del virus anche attraverso l’isolamento in strutture dedicate.

5. Infine, è assolutamente necessario individuare in ogni regione ospedali covid dedicati. Un passaggio necessario, che servirà a eliminare la possibilità di contatto tra pazienti con il virus e pazienti con altre patologie, evitando che i nosocomi diventino essi stessi focolaio.

Sono punti su cui anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha posto l’accento evidenziando la necessità di implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio.

L’obiettivo primario deve continuare a essere quello di alleggerire gli ospedali e iniziare la cura di chi contrae il virus già a casa, come già si sta facendo grazie anche al via libera dell’Aifa di cure domiciliari per i pazienti covid-19.

Ripartire si può, basta farlo gradualmente. E piano piano torneremo alla nostra amata quotidianità.