Il candidato sindaco della settimana – Michele Menchetti (Comune di Arezzo)

• Nome e cognome

Michele Menchetti

•Quanti anni hai?

41

Sei candidato sindaco di quale Comune?

Arezzo

•Parlaci di te: di cosa ti occupi nella vita?

Sono impiegato in un’azienda del settore tessile. Mi occupo di acquisti, gestione fornitori, produzione, magazzino, logistica. Sono attivista del MoVimento 5 Stelle da più di 5 anni. Seguo con particolare interesse le tematiche relative all’ambiente, animali e salute.

•Perchè hai deciso di candidarti e perchè con il MoVimento 5 Stelle?

Ho dato la mia disponibilità al gruppo degli attivisti in quanto mi è sembrato naturale, un onore e un onere a cui non avrei potuto sottrarmi visto l’impegno che abbiamo messo con le iniziative sul territorio aretino durante questi anni. Basti pensare a PuliAmo Arezzo, la nostra iniziativa di pulizia urbana che da 4 anni a questa parte ha toccato varie zone del nostro comune.

•È la tua prima esperienza politica o ce ne sono state altre?

Sono stato candidato con il MoVimento 5 Stelle alle elezioni comunali di Arezzo nel 2015 

•Quali credi siano i principali problemi del tuo Comune?

– Legalità e sicurezza in città ma anche nelle periferie: anche adesso, in emergenza Covid, insistono gli spacciatori e gli avventori in prossimità del centro città.

– Mancanza di meritocrazia nella scelta dei dirigenti delle società partecipate dal Comune: questo ha portato ad un peggioramento del servizio erogato al cittadino nonché a scandali di grossa portata.

– Degrado sociale: si contano a centinaia le siringhe utilizzate per droga.

– Degrado urbano con l’abbandono dei rifiuti un po’ ovunque.

•Quali saranno i punti chiave del programma che presenterete ai cittadini?

La priorità è il ripristino di legalità e sicurezza, partendo dal parco del Pionta su cui abbiamo applicato il progetto Political Canvas ottenendo un quadro completo della situazione. Intervenendo in questa zona ne beneficeranno altre zone adiacenti quali Saione e Campo di Marte ma anche tutta la città.

Partiremo con la realizzazione di presidi della Polizia Municipale presso immobili di proprietà del Comune stesso, attualmente inutilizzati. Ci adopereremo per valorizzare gli edifici all’interno del parco che versano nella stessa condizione di inutilizzo. Ci impegneremo per portare eventi nel parco, oltre a riprendere gli scavi archeologici.

•Qual è la prima cosa che faresti da sindaco?

Sicuramente istituire dei presidi della Polizia Municipale, tuttavia è possibile ipotizzare che dovremo intervenire a supporto dell’economia locale qualora nei mesi a venire non venissero prese le opportune misure dall’attuale Giunta

•Parlaci della lista 5 stelle: in generale di cosa si occupano e quali sono le principali caratteristiche dei candidati che supporteranno la tua candidatura?

La nostra lista si è formata lungo tutto il cammino di questi anni, soprattutto grazie alle nostre iniziative sul territorio. Annoveriamo molte professionalità e competenze tra le nostre fila: si va da ingegneri a dipendenti pubblici, da operai a imprenditori, da impiegati a pensionati, da insegnanti a grafici.

Alcuni sono molto attivi anche su temi specifici quali ambiente e animalismo. È un gruppo coeso e che riesce a lavorare bene. Siamo preparati su molti degli argomenti che andiamo a trattare con l’attualità aretina.

•Aiutaci a conoscerti meglio: hai un hobby o qualche passione particolare a parte la politica?

Mi piace leggere, studiare e approfondire. Mi piace anche curare l’orto. Do una mano al gruppo locale di Anonymous for the Voiceless per informare la cittadinanza sulla realtà dell’allevamento di animali. Faccio regolarmente nuoto. Ho ridotto a zero il consumo di carne, pesce e derivati animali.

•Qual è la frase o il tuo slogan preferito?

“Non puoi definirti ambientalista e mangiare carne.”

•Perchè i cittadini del tuo Comune dovrebbero scegliere te alle prossime amministrative?

Perché sono parte di un gruppo che non ha da rendere conto a nessuno se non al cittadino stesso e non è legato a nessuna lobby che possa pregiudicare l’unica cosa veramente importante per chi vuole fare politica: l’interesse della collettività.