Varoufakis spiega la trappola del MES

Di seguito l’intervista al professor Varoufakis ospite della trasmissione Di Martedì condotta da Floris:

• Buonasera professore, sa già la nostra lingua, lo conoscete tutti: economista, già ministro delle finanze della Grecia, fondatore del movimento “Democrazia in Europa DiEM25”. Allora professor Varoufakis, oggi abbiamo avuto delle notizie molto pesanti per la nostra economia. Il fondo monetario prevede che perderemo Pil per il 9%. Siamo il Paese più indebitato d’Europa, cosa ci dobbiamo aspettare dopo, quando saremo finalmente usciti da questa crisi della pandemia?

Tutto dipende dal fatto che l’Unione Europea e l’eurogruppo imparino dagli errori degli ultimi 10 anni e comincino a mettere in atto delle politiche che siano in grado di sostenere non soltanto l’Italia, ma l’Unione Europea e l’unione monetaria. In base ai risultati dell’eurogruppo di giovedì scorso temo che questo non sia stato realizzato e il vostro Paese, come tutta l’Europa, stanno per vivere una depressione massiccia che è evitabile e che noi abbiamo il dovere morale, a nome degli italiani, dei greci e dei tedeschi, di evitare.

• Però l’Unione Europea mette in ballo molti soldi, sono 500 miliardi sicuramente, poi ci sono tutte quelle vie che dovranno studiare i capi di governo e i capi di Stato il 24 di aprile e c’è anche l’accesso al Mes, questo è il tema di cui fortemente si discute.
Bisogna accedere o no? Lei che idea si è fatto, che giudizio dà degli interventi europei?

Prima di tutto vi posso implorare di guardare i numeri annunciati? Non sono 500 miliardi, sono soltanto 28 miliardi, il resto sono prestiti.
I prestiti sono molto utili se c’è un problema di liquidità, ma se il problema è quello della solvenza se le aziende non hanno clienti per settimane e mesi, non aiuta prestare loro soldi. Se guardiamo gli Stati Uniti e la Germania, hanno pompato nelle loro economie il 6% del reddito nazionale in finanziamenti effettivi, non prestiti.

• Ma loro li hanno, professore, noi no.

Guardi, a meno che l’Europa nel suo insieme non crei l’eurobond, che è un modo per spingere il debito dagli stati nazionali a livello europeo, allora si finisce con uno stato di instabilità.

Abbiamo nominato il Mes: il Mes è inutile, non aiuta perché facciamo l’ipotesi che Conte ottenga 500 miliardi del Mes, oppure dai mercati con il sostegno della banca, questo va a pesare subito sul debito nazionale dell’Italia, che passerebbe dal 136% al 200%, il vostro deficit sarà -18% il prossimo anno, dopodiché arriverà Bruxelles il prossimo anno a Roma a dire “avete un deficit enorme, lo dovete ridurre”. E questo significa austerity.

Quando l’Italia comincerà a riprendersi sarà l’austerity a colpire il Paese e così voi non riuscirete a prendere questa ripresa.
E questo sarà catastrofico anche per la Germania. Quando la Germania dice “noi abbiamo i soldi”… Perché avete i soldi? Perché avete l’Euro, che mantiene a basso costo le esportazioni dalla Germania verso la Cina e questo beneficio è dovuto anche all’Italia, alla Grecia, alla Spagna, che sono nell’Euro.
Noi non dobbiamo chiedere solidarietà a Berlino, dobbiamo chiedere buon senso.
Perché la loro ricchezza, le loro esportazioni dipendono da Italia, Spagna e da coloro che sono nell’Euro e se loro – i tedeschi – dicono “beh, è un vostro problema“, nell’euro non ci rimarrete molto: con gli sviluppi politici in Italia – il vostro Paese – sarebbe perduto per l’Unione Europea.

Niente solidarietà, niente buon senso, significa che alla fine questo euro-sistema si disintegrerà e questo sarà dannoso anche per la Germania.