Ripensare i trasporti nella fase 2 per “superare le distanze”

L’esperienza che stiamo vivendo ci impone una seria riflessione su come ridefinire i nostri modelli e le nostre abitudini di vita, ed è evidente che un cambiamento importante serve soprattutto nella mobilità, nel modo in cui si spostano le persone e le merci.

Dal distanziamento sociale al timore di luoghi affollati, il nostro modo di vivere cambierà con forti implicazioni sull’uso dei mezzi pubblici, sul necessario rinnovamento del parco mezzi, all’impiego di nuove forme di mobilità sostenibile, fino a ripensare alcune filiere e modalità di trasporto merci. E questa riflessione non può che avere come premessa l’innovazione dirompente che le forme di comunicazione digitali hanno avuto grazie alla diffusione del remote&smart working, il lavoro a distanza e agile che ha permesso a tantissimi cittadini e molte imprese di interagire con le moderne tecnologie. 

Per questo con l’avvicinarsi della cosiddetta Fase 2, che inizierà a rimettere in moto il Paese, non possiamo farci cogliere impreparati. “Superare le distanze”, è il ciclo di conferenze telematiche che ho voluto promuovere, per confrontarci pubblicamente insieme agli esperti del settore sulle nuove sfide degli spostamenti, della logistica e dei trasporti. Insieme proviamo a ridisegnare la mobilità del Paese, ad iniziare dai benefici che una mobilità più sostenibile e resiliente può dare per la qualità della vita delle persone e all’ambiente.

Nel primo di questi convegni a distanza “Superare le distanze: la mobilità delle persone dopo l’emergenza” abbiamo focalizzato l’attenzione sugli spostamenti quotidiani delle persone, affinché si consideri come modalità straordinarie possano diventare la nuova normalità. Partendo dalla riflessione che alcuni spostamenti non sono indispensabili e peggiorano il benessere personale, è evidente che il telelavoro e lo smart working rappresentano modi flessibili, comodi, produttivi ed efficienti che avranno sempre più spazio in futuro, non potendo più essere considerati una modalità da relegare ad eventi eccezionali. Tuttavia, una gran parte di spostamenti dovuti al “pendolarismo” saranno ancora presenti e da gestire. Infatti, tutti coloro che invece dovranno continuare a spostarsi per studio, lavoro o altre ragioni ed erano abituati ad usare i mezzi pubblici, in molta parte sceglieranno o saranno costretti a usare meno bus, metro e tram, soprattutto negli orari di punta. Per questo, bisognerà estendere e rendere flessibili gli orari di lavoro e questo significherà riorganizzare anche molte attività umane, dalla didattica alle attività in siti produttivi e negli esercizi commerciali.

Questo però verosimilmente non sarà sufficiente a impedire l’esplosione dell’impiego dell’automobile privata e per tale ragione sarà necessario affiancare a tali misure, quelle che consentiranno di diffondere in modo capillare l’impiego di alternative finora relegate a piccole percentuali. Bisognerà dare spazio alla pedonalità e ai ciclisti, ai monopattini elettrici e a tutte le forme che consentano in maniera sostenibile di mantenere le condizioni di distanziamento sociale.

Per questi motivi dobbiamo ripensare le nostre infrastrutture e i servizi di trasporto, per dare la possibilità a tutti i cittadini di potersi spostare in maniera sicura e sostenibile. Di questi scenari abbiamo discusso nel nostro primo incontro, con la partecipazione di esperti del settore come Andrea Gibelli, presidente dell’Asstra (l’associazione nazionale che riunisce le imprese del trasporto pubblico locale in Italia), Paolo Magri, presidente dell’Ancma (l’associazione dei costruttori di moto e bici), Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia (l’associazione nazionale filiera industria automobilistica) ed Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile club d’Italia (Aci) e il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Roberto Traversi. 

Ma oltre alla mobilità delle persone serve una riflessione anche sulla logistica e il trasporto merci, uno dei settori più colpiti dall’emergenza coronavirus a causa del forte rallentamento subito. Di tutto questo e dei possibili scenari futuri, parleremo nel nostro prossimo incontro, lunedì 27 aprile alle ore 16, dal titolo “Superare le distanze: gli scenari della logistica dopo l’emergenza”.

Qui il dettaglio dei relatori e il link alla diretta streaming.