Oggi è la Giornata della Terra: la nostra roadmap per il futuro sostenibile

a cura dei deputati e dei senatori del MoVimento 5 Stelle in commissione Ambiente


Una crisi senza precedenti necessita di risposte senza precedenti. Partiamo da questo assunto e continuiamo ad analizzare le origini della pandemia, i suoi legami con la devastazione ambientale e con un modello economico che ha fatto strame dei beni comuni con conseguenze ormai evidenti. Soluzioni nuove, dicevamo, ma in un certo senso già a portata di mano per il Belpaese che – solo per fare un esempio – è già capofila in Europa e nel mondo nel campo dell’economia circolare.

Non resta che disegnare la roadmap e partire, senza cedere alla tentazione di tornare a un passato fatto di sfruttamento, energie fossili e sprechi, che indubitabilmente ha contribuito a causare questo presente.

Proprio come ha ricordato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, la ripartenza deve mettere al centro la sostenibilità ambientale e questa deve essere coniugata alla massima tutela della legalità, perché mafie e criminali sono i primi a cercare di avvantaggiarsi dei momenti di crisi (e la cronaca di questo giorni lo sta confermando). 

Se ha ancora un senso allora la Giornata della Terra, è proprio quello di ricordarci che non abbiamo un pianeta B, ma neanche più un piano B: l’unica via possibile, se vogliamo conservare la nostra specie e garantire un futuro alle prossime generazioni, è quella di puntare sull’efficienza e sulle ecoenergie, sulla digitalizzazione e sulla mobilità sostenibile, sulla riduzione dei rifiuti e sulla rigenerazione come chiave di lettura del mondo e dell’economia.

Vediamoli meglio, allora, i criteri guida da cui partire per disegnare la nostra road map e riorganizzare la vita quotidiana dopo la “fase 1” della pandemia. 

Dobbiamo mettere al centro recupero di materia e la riduzione dei rifiuti, puntare sul riutilizzo e bandire l’usa e getta (anche per guanti e mascherine vanno individuate soluzioni ecocompatibili). A tal proposito ricordiamo che la stessa Unione europea ha rimarcato, solo qualche giorno fa, come l’incenerimento di rifiuti non rientri tra le pratiche ecosostenibili, al pari di carbone e nucleare.

Sono poi necessari ingenti investimenti sull’efficienza energetica e la riqualificazione del patrimonio edilizio (scongiurando ulteriore consumo di suolo che esporrebbe il territorio all’aumento rischio idrogeologico). Come confermato da diverse stime, il settore dell’efficientamento potrebbe dare grande impulso all’occupazione. 

Sul fronte della produzione di energia dobbiamo sviluppare piani sempre più ambiziosi, puntando con nettezza sulle fonti rinnovabili e sull’autoproduzione. Abbiamo approvato norme impostanti in tal senso, che vanno nella direzione di una maggiore democrazia energetica, anche grazie a una rete di distribuzione intelligente alla quale ciascun cittadino contribuirà come produttore, oltre a esserne fruitore. 

La tutela dell’ambiente e della salute si sposa poi con la promozione di filiere corte ecosostenibili in agricoltura e altri settori, e con una necessaria revisione dei modelli di produzione e consumo. 

Va affrontato immediatamente il tema della mobilità sostenibile e delle modalità di “lavoro agile” o “smart working” per ridurre gli spostamenti, valorizzare la mobilità attiva, l’uso di bici e monopattini anche elettrici. Vanno create le condizioni “ambientali” affinché pedoni e ciclisti attraversino in sicurezza le nostre città. Questo rappresenterà anche un sostegno indiretto al trasporto pubblico, che nei prossimi mesi ridurrà per forza di cose la propria portata a causa del distanziamento fisico. Dobbiamo limitare il più possibile l’uso dell’auto privata e in ogni caso favorire sempre di più i veicoli elettrici e la diffusione delle colonnine di ricarica, su cui in questi mesi abbiamo fatto importanti passi avanti. 

Tema centrale è soprattutto la difesa della biodiversità e degli habitat naturali. Questi rappresentano il nostro “capitale naturale” che va difeso e gestito perché senza gli ecosistemi naturali come le foreste, il mare, i laghi e i fiumi o il suolo non esisterebbe la vita e con essa le nostre risorse.

La loro tutela rappresenta il miglior investimento per il nostro futuro.