Lettera dei parlamentari del MoVimento al Commissario europeo alla concorrenza

dei capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Gianluca Perilli:

Con il sostegno dei deputati e dei senatori del MoVimento 5 Stelle appartenenti alle commissioni parlamentari Finanze, Attività produttive e Politiche Europee, abbiamo inviato la lettera che segue al Commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager.

In un periodo come questo, nel quale all’emergenza sanitaria è seguita un’emergenza economica, l’Unione Europea deve dimostrare di tutelare allo stesso modo tutte le imprese europee, indipendentemente dallo Stato membro nel quale operano. Non è accettabile che l’Italia paghi un prezzo economico più alto perché è stata colpita dal coronavirus con particolare intensità e ha dovuto rispondere con fermezza chiudendo tutte le attività produttive non essenziali.

Chiediamo che l’Unione sia attenta e determinata nella tutela di un principio fondamentale che la contraddistingue: la libera e leale concorrenza. Va scongiurato il pericolo di una concentrazione dell’offerta di prodotti e servizi ad esclusivo favore di quelle imprese che abbiano beneficiato di misure meno restrittive e/o parzialmente restrittive, adottate da altri Paesi membri dell’UE.

Anche perché il modello italiano di gestione del virus è stato considerato a livello internazionale come un punto di riferimento. L’Italia, giustamente, ha messo al primo posto la salute dei suoi cittadini. Per quanto riguarda il sostegno all’economia, però, serve equità e una regia ambiziosa da parte delle istituzioni europee.

Da questa doppia emergenza dobbiamo uscire più forti, attraverso soluzioni coraggiose ed innovative, con spirito di solidarietà e senza alimentare divergenze tra Paesi del Nord e del Sud, come la stessa Vestager ha voluto sottolineare.


Gentile Commissaria Vestager,

a quasi due mesi dai primi casi accertati di COVID-19 in Italia e a tre settimane dalla decisione di imporre al Paese restrizioni senza precedenti, l’impatto della pandemia da coronavirus sull’economia italiana ed europea sta iniziando a delinearsi. La crisi economica prodotta dal coronavirus, già di per sé unica nel suo genere, sta avvenendo in un momento particolare della congiuntura internazionale e per questo richiede una più salda e attenta gestione delle politiche sanitarie ed economiche. Essa sta provocando un blocco economico globale senza precedenti, sia dal lato dell’offerta sia da lato della domanda di beni e servizi e ciò si sta verificando in una fase in cui l’economia, messa già in ginocchio nel 2008, era ancora in fase di ripresa ed i tentativi di rilancio stavano avvenendo non senza difficoltà.

Tale situazione emergenziale preoccupa molto e in questo contesto abbiamo accolto con favore le sue parole, Vicepresidente Margrethe Vestager, quando afferma di temere per la divisione tra i Paesi del Nord e del Sud dell’Ue nel dibattito per trovare una soluzione all’impatto economico del coronavirus. Ecco perché riteniamo estremamente importante – come da Lei sottolineato – riuscire a trovare, in uno spirito di dialogo e concertazione, soluzioni utili a finanziare la ripresa in modo solidale, senza pregiudizi e senza mantenere divergenze che potevano essere pertinenti durante la crisi finanziaria, ma che ora non hanno ragione d’essere, visto che siamo tutti colpiti da qualcosa che è al di là del controllo umano.

Ciò detto, tutti i maggiori soggetti internazionali hanno riconosciuto in quello italiano il modello a cui far riferimento nella fase di messa in campo di misure restrittive idonee ad impedire il contagio da Covid19.

Il modello italiano è divenuto una best practice da importare nei paesi europei ed extraeuropei. Non a caso, le misure restrittive sperimentate dall’Italia sono state progressivamente adottate anche dagli altri Stati europei, con modalità e tempistiche diverse gli uni dagli altri, mantenendo, ad esempio, attive imprese e filiere di produzione differenti, anche apparentemente non appartenenti a settori essenziali o strategici.

Tale circostanza, nel breve e medio periodo, come sottolineato anche dalle Associazioni di categoria italiane, potrebbe creare una concentrazione dell’offerta di prodotti e servizi ad esclusivo favore di quelle imprese che abbiano beneficiato di misure meno restrittive e/o parzialmente restrittive, adottate da altri Paesi membri dell’UE.

Alla luce di quanto sin qui esposto, desideriamo sottoporre alla Sua attenzione, in qualità di Commissario europeo responsabile per la Concorrenza, la delicata questione relativa all’opportunità di condurre una azione di indagine e monitoraggio sulla consistenza di eventuali pratiche anticoncorrenziali, tali da pregiudicare il tessuto industriale del mercato comune europeo.

Si chiede, altresì, se non si ritenga opportuno avviare un’azione di verifica circa la consistenza di eventuali concentrazioni per quelle filiere produttive (sia di beni che di servizi) che, a seguito dell’adozione non uniforme, a livello di Unione europea, di provvedimenti restrittivi da parte degli Stati membri, siano suscettibili di ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva, al fine di assicurare la parità di condizioni tra le imprese europee, garantendo al tempo stesso un’identica, o quanto meno simile, applicazione di misure restrittive in tutti i Paesi membri.

Tale proposta di monitoraggio e verifica, oltre ad assicurare una concorrenza leale e in condizioni di parità tra tutte le imprese, potrebbe contribuire ad un miglior funzionamento dei mercati dell’Unione, consentendo altresì un mantenimento di equilibri di gettito interno dei Paesi membri dell’Ue. In tal modo, si potrebbero evitare ulteriori danni economici, oltre a quelli già ipotizzati da questo blocco, a beneficio dei consumatori, delle imprese e dell’economia europea in generale.

In questo epocale e globale momento di difficoltà si dovrebbe poter contare, più che in altri momenti, sul senso di unione, condivisione e cooperazione, aspetti in linea con il principio di solidarietà che guida l’azione di tutti gli Stati membri dell’Ue.

Certi dell’attenzione che la S.V. vorrà rivolgere alla questione sottopostaLe, restiamo in attesa di un Suo cortese e auspicato riscontro.

Distinti saluti


Dear Commissioner Vestager,

Almost two months after the first confirmed cases of COVID-19 in Italy and three weeks after the decision to impose unprecedented restrictions on the country, the impact of the coronavirus pandemic on the Italian and European economy is starting to take a clearer shape. The economic crisis brought about by the coronavirus, which is in itself unique in its kind, is taking place at a very particular moment in the international situation and for this reason requires firmer and more careful management of health and economic policies. It is causing an unprecedented global economic shutdown, on the supply side and as well as on the demand of goods and services, and this is occurring at a time when the economy, already brought to its knees in 2008, was still in a period of recovery and when attempts to relaunch it were taking place not without difficulties.

This emergency situation is extremely worrying and in this context we welcomed your words, Madam Vice-President Margrethe Vestager, when you stated you feared the split between the countries of the North and South of the EU in the debate to find a solution to the economic impact of the coronavirus pandemic. This is why we believe it is extremely important – as you emphasised – to be able to find, in a spirit of dialogue and concertation, solutions which can contribute to finance recovery in a way characterised by solidarity, without preconceived ideas and without maintaining divergences which might have been relevant during the financial crisis, but which now have no reason to exist, given that we are all affected by something that is beyond human control.

That said, all the major international players have recognized the Italian model as the model to refer to in deploying restrictive measures geared to prevent the spread of Covid19 contagion.

The Italian model has become a best practice to be replicated by countries inside and outside Europe. It is no coincidence that the restrictive measures tested by Italy have also been progressively adopted by other European States, with differences in methods and timing, continuing in some cases, for example, the operations of various companies and supply chains, even when they do not belong to essential or strategic sectors. 

In the short and medium term, as emphasised by the Italian trade associations, this could lead to the supply of products and services being concentrated in the hands of companies which have benefited from less restrictive or partially restrictive measures adopted in certain EU member states.

In light of this, we wish to bring to your attention, as European Commissioner responsible for Competition, the delicate issue of whether it might be suitable to undertake investigation and monitoring actions with regard to the scale of possible anti-competitive practices which could prejudice the industrial fabric of the common European market. 

We would, furthermore, ask whether you consider it appropriate to: undertake actions to ascertain the size of any forms of concentration which might exist in production chains (both for products and services) which, following the uneven adoption within the EU of restrictive measures on the part of member states, might significantly impede effective competition; and, in response, move to ensure that identical or at least similar restrictive measures are adopted in all member states. 

This proposal for monitoring and verification, in addition to ensuring fair and equal competition between all companies, could contribute to a better functioning of the Union’s markets, also permitting the maintenance of balanced internal revenues for EU member states . In this way, it would be possible to avoid further economic damage, beyond what has already been forecast as a result of the current shutdown, to the benefit of consumers, businesses and the European economy in general.

In this epochal time of global difficulty it should be possible, more than at other times, to rely on a sense of unity, sharing and cooperation, in line with the principle of solidarity which guides the action of all EU Member States.

We are certain that you will give your attention to the issue raised and we look forward to your kind reply.

Kind regards