È il giorno giusto per dire: “Grazie Italia, andrà tutto bene!”

È il giorno giusto per dire GRAZIE.

Grazie di cuore ai medici in prima linea e a tutti gli operatori sanitari, infermieri, farmacisti, che con il loro instancabile lavoro stanno lottando contro un nemico invisibile. Grazie per il sacrificio di molti di loro, moderni martiri, che hanno pagato con la propria vita la priorità data a salvare quelle degli altri.

Grazie di cuore alle forze dell’ordine tutte, dai poliziotti ai carabinieri, dalle forze di polizia locale alla polizia penitenziaria, Fiamme gialle, Aeronautica e Marina Militare. Grazie ai vigili del fuoco, all’Esercito che in molti luoghi del Paese vigila e sostiene chi è impegnato nell’intervento sanitario e nella solidarietà. Grazie alla Protezione civile, alla Croce Rossa e a tutti i volontari che si sono attivati per non lasciare indietro nessuno.

Oggi sentiamo di dover ringraziare tante altre categorie che hanno lavorato senza i riflettori puntati in queste settimane di emergenza, ma continuano a operare perché i disagi di chi è costretto a rimanere a casa siano limitati. Chi nei campi coltiva e raccoglie, chi nelle aziende grandi e piccole trasforma e confeziona. E poi gli autotrasportatori. Senza di loro la nostra tavola di Pasqua non sarebbe la stessa. Viaggiano tutto il giorno e l’unico posto dove possono rifocillarsi, fare una pausa o mangiare un panino, sono gli autogrill. Se sono stanchi, e lontani dalla rete autostradale, non possono neanche fermarsi per un caffè.

Sono tante altre le categorie che si stanno sacrificando per chi è a casa. I lavoratori dei supermercati, delle poste e tutti i lavoratori pubblici e non che continuano a essere a contatto con il pubblico, riparati solo da un paio di guanti e una mascherina. Quest’ultima a volte fatta in casa o acquistata a spese proprie.

Grazie agli operai che lavorano in aziende che non possono fermarsi, dall’agroalimentare al farmaceutico. Anche loro si stanno sacrificando in maniera esemplare, in silenzio. Grazie a presidi e insegnanti che hanno continuato senza sosta, con sacrifici ed entusiasmo, a fare scuola affrontando la difficoltà oggettiva di passare dalla cattedra allo schermo di un pc, con il contributo decisivo dei loro studenti e delle famiglie.

Che dire poi degli operatori ecologici? Raccolgono ogni giorno la nostra spazzatura. Sono a contatto, ogni santo secondo della loro giornata di lavoro, con materie che possono rappresentare un rischio. Dalle nostre case, lungo le strade sgombre e silenziose, il loro arrivo si nota più che in passato: tengono puliti i marciapiedi, raccolgono i rifiuti, anche loro per tutelare la nostra salute e sicurezza.

Grazie a tutte le altre decine di categorie che operano ogni giorno e a chi lavora anche oggi. Ai sacerdoti, alle associazioni di volontariato. Grazie ai custodi, ai lavoratori delle imprese di pulizia, alle guardie giurate. A tutti coloro che possono lavorare soltanto assicurando la propria presenza fisica.

Tante di queste categorie hanno subito perdite a causa del coronavirus. Eppure continuano a stringere i denti anche se vivono la perdita di colleghi e persone care.

Grazie a chi resta a casa con responsabilità, senza rinunciare a impegnarsi da cittadino e lavoratore a costruire i presupposti per uscire presto e meglio possibile da questa terribile pandemia. E infine grazie a più piccoli, bambini e ragazzi che con la loro ingenua e innata vivacità, con una inimmaginabile maturità, stanno sopportando sacrifici che sono già difficili da sostenere per gli adulti.

Oggi tutta Italia dev’essere grata a se stessa, perché stiamo dimostrando con i fatti – facendo ciascuno la propria parte – che siamo un grande Paese.

Continuiamo così e andrà davvero tutto bene.