Foggia: lo Stato non arretra

L’apertura della sezione operativa della DIA, Direzione Investigativa Antimafia, a Foggia rappresenta un grande e concreto segnale della volontà dello Stato di sconfiggere le mafie pugliesi e di quelle foggiane in particolare.

Quelle della nuova Dia, sono ulteriori forze in campo, altamente specializzate, che si aggiungono a quelle già presenti sul territorio, che stanno svolgendo un lavoro importante e un’attività di contrasto intensa che ha dato importanti frutti negli ultimi mesi, con decine di arresti di boss delle varie famiglie.

Come MoVimento 5 Stelle ci siamo spesi moltissimo perché questo avvenisse, ne abbiamo parlato in ogni dove, abbiamo presentato mozioni e interrogazioni parlamentari che hanno acceso un faro su Foggia e provincia – che ha sul suo territorio una mafia violenta e pronta a tutto – e che sono state un forte stimolo per chi doveva prendere la decisione definitiva. L’istituzione della Dia a Foggia è il risultato di uno sforzo comune: del ministro dell’Interno, del prefetto di Foggia, dei magistrati, dei vertici delle forze di polizia, dei cittadini perbene. Perché si vince contro le mafie solo così, se c’è un lavoro sinergico.

La sede della DIA è in pieno centro città, in un’ala della Caserma Miale in di Piazza Italia. Sono venti le unità che compongono la squadra di investigatori speciali, di cui 15 neo assegnati alla Direzione Investigativa Antimafia, cinque per ogni forza di polizia.

La commissione Antimafia, da sempre attenta alle criticità rappresentate dal territorio di Foggia, ha recentemente dato avvio ai lavori del XV Comitato, che si occuperà esclusivamente di mafie pugliesi, ed è la prima volta che ciò accade. Il Comitato approfondirà tutti gli aspetti delle mafie pugliesi, anche in relazione ai flussi finanziari e alle infiltrazioni nella pubblica amministrazione.

Dobbiamo fare nostro, però, l’appello del ministro dell’Interno: i cittadini, ora, devono fare la propria parte e devono denunciare quando subiscono un tentativo di estorsione o quando vengono a conoscenza di un reato. Quello che caratterizza la situazione foggiana è proprio questo, il numero bassissimo di denunce, il che rende più difficile il lavoro degli inquirenti. Se si vuole vincere, presto, questa battaglia è necessario che i cittadini si schierino dalla parte dello Stato e della legalità, senza se e senza ma.

Non si può e non si deve avere paura della mafia, non è chiudendo gli occhi e non parlandone che i criminali scompariranno. Denunciare significa aiutare la magistratura e le forze dell’ordine a perseguire chi commette reati e distrugge il tessuto sano della società civile. La stragrande maggioranza dei cittadini foggiani è onesta, non possiamo permettere che una minoranza violenta prenda il sopravvento. Lo Stato c’è, è presente con le sue migliori forze in campo e tutti noi dobbiamo essere al loro fianco.