Da ex cava abbandonata a parco culturale grazie al MoVimento 5 Stelle

Fino a qualche anno fa, l’ex cava che si staglia nel quartiere il Macello di Mazara del Vallo (Tp), in Sicilia, era solo un’area dismessa e dimenticata. Oggi è tornata a nuova vita. Non si estrae più tufo, s’è trasformata in una factory della Cultura, dove si sperimentano nuove forme di rigenerazione urbana.

Una scommessa possibile grazie alla tenacia di un gruppo di ragazzi poco più che trentenni e al loro progetto Periferica, che insieme ad altri due è risultato tra i vincitori del concorso di idee Boom polmoni urbani. Era stato ideato dai portavoce del MoVimento 5 Stelle, insieme alla Farm Cultural Park di Agrigento, per sostenere nuovi modelli di sviluppo urbano, e finanziato con parte delle indennità deputati siciliani all’Ars, che hanno creato un fondo e stanziato per ciascun progetto un finanziamento massimo di 120 mila euro, da erogare in tre tranche annuali, a fondo perduto.

Da allora sono trascorsi quasi 5 anni e l’ex cava, un’area di circa 3 mila metri quadrati, composta da una cava di tufo di 2.500 e un ex asilo degli anni ’80, s’è trasformata dopo 30 anni di incuria e abbandono, in luogo dove si realizzano laboratori insieme a associazioni, università e imprese. Oggi ospita una foresteria con posti letto, un coworking con otto postazioni, aree food, si organizzano workshop e ogni anno in estate l’ormai “tradizionale” Festival Periferica, che raccoglie le migliori idee nel campo dell’architettura, del design e della comunicazione, per riattivare aree dismesse in Sicilia.

La sfida ora è trasformarla in un Parco culturale.

“Periferica è un progetto di rigenerazione urbana nato 2013 nella periferia di Mazara del Vallo per ripensare gli spazi dismessi delle città con un percorso partecipato che mettesse insieme università, associazioni ed imprese”, racconta Carlo Roccafiorita, mazarese e manager culturale tra i pionieri di nuovi modelli di sviluppo urbano in Sicilia. “Abbiamo iniziato con workshop, laboratori e interventi di riqualificazione in alcuni spazi dimenticati, poi in un secondo momento abbiamo pensato un format, che diventasse un appuntamento annuale. Il progetto s’è trasformato così in un festival, che abbiamo organizzato nell’ex cava, dove elaborare e sperimentare anche i progetti”.

Ma per realizzarli servivano anche i fondi. “È stato allora che abbiamo deciso di avviare, prima, una campagna di found raising, poi di partecipare a quanti più bandi possibile per cercare di avere qualche finanziamento – aggiunge – incluso Boom Polmoni Urbani. Per fortuna abbiamo vinto e con 120 mila euro stanziati siamo riusciti a muovere i primi passi”.

Nel 2019, nella Factory di Mazara del Vallo c’è stata un’affluenza record di visitatori. “Abbiamo registrato una presenza di 20 mila persone – dice ancora – e in estate abbiamo organizzato in via sperimentale delle visite guidate nel museo dell’Evo – Cava, che inaugureremo ufficialmente a maggio”. Per ampliare l’offerta culturale, però, servono sempre nuovi canali di finanziamento. Ancora una volta hanno deciso di partecipare a un bando, questa volta a quello della Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del ministero dei Beni culturali, ideato per promuovere iniziative culturali che prevedano la realizzazione di attività creative nelle periferie italiane, orientate alla trasformazione e al riutilizzo di aree degradate, edifici dismessi o zone di verde in abbandono.

“Con il progetto ‘Ricreazioni: Pause Rigenerative’ siamo stati tra i vincitori della seconda edizione di Creative Living Lab del Mibact”, dice ancora Roccafiorita. “E anche grazie a questi nuovi canali di finanziamento – aggiunge – potremo potenziare i nostri servizi e attivare: Aula Periferica, un percorso ideato contro la dispersione scolastica per studenti che consentirà di creare nuove opportunità di lavoro anche per i docenti, che stiamo selezionando con una call pubblica, e quanti intendono lavorare nella formazione. E ancora di creare Mercato Periferica, un appuntamento settimanale dedicato all’agroalimentare di qualità e all’artigianato locale; e infine percorsi di partecipazione attiva alla vita politica locale: abbiamo dato vita a un percorso di community building con incontri mensili sui problemi della città”.

“L’obiettivo – conclude – è analizzarli e durante le riunioni formulare una proposta da inviare ‘protocollata’, il giorno seguente la deliberazione, all’amministrazione comunale”.