Coronavirus, il punto della situazione

Il coronavirus (COVID-19) è un virus respiratorio, comune in molte specie animali ma in alcuni casi, seppur raramente, può evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus altro non è che un nuovo ceppo virale che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo.

In una parola: INFLUENZA.  Un’influenza che, come sempre avviene con i virus, colpirà tante persone.

COSA NON CI DEVE SPAVENTARE?

Intanto chela stragrande maggioranza delle persone che la prende, e parliamo di quasi l’80% dei casi, ha semplicemente un’influenza con difficoltà respiratorie.

I casi più gravi, che sfociano in polmonite, sono attentamente seguiti dal nostro Servizio sanitario nazionale, tra i migliori al mondo e la mortalità – che è del 2-2,5% in Cina ma dello 0,7% fuori dalla Cina, riguarda perlopiù persone che purtroppo avevano già una situazione clinica compromessa. Parliamo di pazienti oncologici, di persone molto anziane. Che ogni anno con l’influenza stagionale purtroppo rischiano la vita.

QUESTO VIRUS È INSIDIOSO. PERCHÈ?

Perché ancora non c’è un vaccino, non c’è una cura: il trattamento è basato sui sintomi del paziente, ma la terapia di supporto può essere molto efficace. Terapie specifiche sono in fase di studio. Per questo è fondamentale limitare il contagio.

In tutto questo il governo italiano è stato tempestivo e preciso.

COSA ABBIAMO FATTO?

Intanto da gennaio è attiva una task force del ministero della Salute, attiva 24 ore al giorno, siamo stati il primo Paese europeo a chiudere i voli diretti con la Cina, ad attivare un cordone sanitario negli aeroporti con controlli per tutti i passeggeri. Abbiamo previsto una quarantena preventiva a chi è tornato da Wuhan.
Abbiamo dichiarato lo stato di emergenza e stanziato cinque milioni di euro. Non ci siamo mai fatti trovare impreparati in nessuna fase di questa emergenza sanitaria. Oggi è attivo un tavolo interministeriale con la Protezione Civile che segue costantemente – cioè sempre – l’evolversi della situazione. Questi sono fatti. Personalmente sono andato a Wuhan due volte per riprendere i nostri connazionali che erano ancora lì. Stanno tutti bene. Stanno bene anche i due cinesi, primissimi casi a Roma, ricoverati allo Spallanzani.

Da quando sono scoppiati i due focolai in Nord Italia abbiamo effettuato oltre 4 mila tamponi. Un numero elevatissimo. Lo screening sanitario messo in campo nel nostro Paese funziona, è molto approfondito e capillare. Cosa succede? Chiaramente facendo esami così capillari emergono le positività. Ma si tratta di persone che abbiamo cercato in modo minuzioso risalendo ai contatti dei contagiati con sintomi. Molti di loro, però, hanno per l’appunto sintomi influenzali.

COSA BISOGNA FARE?

Se ci si ammala e si sospetta di avere il coronavirus bisogna chiamare il 112 o il 1500 messo in campo dal ministero della Salute. Non ci si deve recare al pronto soccorso né dal medico di famiglia per evitare di contagiare altre persone.

La via di trasmissione da temere, infatti, è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. Per questo è importante lavarsi spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con chi ha sintomi respiratori e non toccarsi naso, bocca e viso.

Ma la cosa più importante è restare calmi. Come ci dice l’Organizzazione mondiale della Sanità la mascherina serve solo se sospettiamo di avere contratto il nuovo coronavirus o se stiamo curando qualcuno.

Voglio ringraziare tutti gli operatori sanitari che stanno lavorando duramente, i cittadini che sono in quarantena per evitare la diffusione del contagio, i ricercatori che stanno studiando questo virus.

Voglio ringraziare tutte le istituzioni e tutte le persone che sono impegnate in questa battaglia, per le misure che stiamo prendendo, insieme, per gli aiuti che costantemente stiamo mettendo in campo. La Protezione Civile e tutti i tecnici che operano in questi giorni.

Intanto, abbiamo sospeso i versamenti delle imposte, delle ritenute e gli adempimenti tributari per i cittadini e le imprese che lavorano negli undici comuni interessati dalle misure di contenimento del contagio da Coronavirus. La sospensione riguarda anche le cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e quelli conseguenti ad accertamenti esecutivi. Un aiuto doveroso. Insomma, tutte le persone che in questi giorni si trovano in difficoltà per il coronavirus non dovranno preoccuparsi di altro.

Chi in queste ore fa propaganda, alimenta psicosi denunciando che lo Stato non sta facendo abbastanza sta giocando con la salute dei cittadini.
Serve unità, cooperazione, condivisione, responsabilità. Lo Stato oggi è la formica, che ha agito in tempo per il bene di tutti, mentre la cicala parlava. Oggi la cicala parla ancora, ma la formica non ha mai smesso di lavorare.