Sui vitalizi non accettiamo farse

Questa mattina la nostra portavoce al Senato Elvira Evangelista si è dimessa dalla Commissione contenziosa che oggi pomeriggio avrebbe dovuto esaminare i ricorsi sui vitalizi. Come sapete, 771 ex senatori chiedono di riavere per intero i loro ricchi trattamenti che grazie alla delibera voluta dal MoVimento 5 Stelle sono stati trasformati in pensioni calcolate secondo il metodo contributivo, quello che vale per tutti i cittadini italiani.

Nei giorni scorsi accreditate fonti giornalistiche hanno svelato un intreccio di rapporti tra due membri della Commissione e un esponente di punta dello staff della presidente Casellati, colei che nomina i componenti della stessa. Il suo capo di gabinetto, Nitto Palma, a quanto si apprende dai quotidiani, vanta solidi e prolungati rapporti professionali e politici con il Presidente della Commissione Caliendo e con un altro membro, Cesare Martellino. Inoltre, secondo le notizie emerse, Nitto Palma era anche tra i ricorrenti e ha ritirato il ricorso solo dopo l’uscita dei primi articoli di stampa che hanno denunciato quei legami.

Ebbene, anche alla luce di questi elementi, oggi la senatrice Evangelista ha deciso di dimettersi, ritenendo che nel collegio non ci fossero le condizioni necessarie e indispensabili per un giudizio così delicato.

Una scelta del tutto condivisibile: la sensazione è che le ragioni dei ricorrenti e l’interesse collettivo non fossero sullo stesso piano. Forse erano altri che avrebbero dovuto fare un passo indietro, per garantire la giusta serenità al collegio giudicante.

Tutti noi dobbiamo ringraziare la nostra portavoce per questo gesto nobile. Quando si ha a che fare con i soldi dei cittadini e con un argomento delicato come i vitalizi, una ferita che per anni ha allontanato gli italiani dalle istituzioni, bisogna agire con fermezza e determinazione.

Adesso, nel rispetto delle regole processuali che si applicano anche alla Commissione contenziosa del Senato, non si potrà svolgere la camera di consiglio di oggi pomeriggio e dunque l’iter dei ricorsi dovrà ripartire dallo svolgimento dell’udienza pubblica.