Berlusconi, scena muta al processo sulla trattativa Stato-Mafia

Berlusconi, abituato a cercare la luce dei riflettori e a sproloquiare, ieri ha fatto scena muta al processo sulla trattativa fra Stato e mafia. Proprio lui, che ha sempre cercato tv e fotografi, si è nascosto ed ha chiesto di non essere ripreso e fotografato.

Scegliendo di non rispondere in aula, Silvio Berlusconi rifiuta di dare il proprio contributo alla ricerca della verità. L’ex premier, chiamato a testimoniare nell’ambito del processo d’appello, ha liquidato le parti trincerandosi dietro la facoltà di non rispondere.
Nella sostanza, Berlusconi ha deciso di non fugare i dubbi e le molte ombre che hanno circondato lui e l’ascesa di Forza Italia nei primi anni ’90. Anni bui su quali da un quarto di secolo ormai la magistratura sta tentando di fare piena luce.

Berlusconi, ad esempio, avrebbe potuto rispondere a domande relative al suo storico braccio destro, Marcello Dell’Utri, rispondendo ad alcune domande come quella se gli fossero arrivate o meno minacce mafiose durante il suo primo esecutivo. Se Berlusconi non ha nulla da temere, perché non partecipare attivamente all’accertamento della verità processuale?

Al Cavaliere e ai suoi legali è apparso troppo rischioso parlare in qualità di testimone – una veste in cui non si ha facoltà di mentire – davanti ai giudici di Palermo, mentre a Firenze è in corso una indagine a suo carico nell’ambito di un procedimento aperto sulle stragi del 93? O più semplicemente, rispondendo alle domande di procuratori generali, giudici e avvocati, Berlusconi avrebbe dovuto spiegare una volta per tutte i rapporti che lo hanno legato per decenni a Marcello Dell’Utri, ex senatore forzista già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa?
Gli interrogativi sono tanti e siamo certi che la verità su una delle pagine più opache della storia del nostro Paese e sui personaggi che l’hanno attraversata verrà fuori. Intanto però, guardando al presente, non possiamo che aggiungere un ulteriore interrogativo a quelli che arrivano dal passato: davvero Lega e Fratelli d’Italia vogliono riportare al governo Silvio Berlusconi?

Ieri aveva una grande occasione per chiarire, una volta per tutte. Non l’ha fatto. Noi siamo per la verità, perché è su quella che vogliamo continuare a lavorare per dare un futuro migliore ai cittadini italiani.

Salvini e Meloni, invece, sembrano guardare con nostalgia ad un passato fosco e ai suoi protagonisti.