Su autostrade chi ha sbagliato deve pagare

Oggi Il Fatto Quotidiano e il Secolo XIX hanno pubblicato nuove carte dalle inchieste sul Ponte Morandi e sulle altre infrastrutture gestite dai Benetton.

Emergono nuove intercettazioni ed e-mail che coinvolgono alti dirigenti e tecnici impegnati a falsificare report sullo stato di salute dei ponti, anche dopo la tragedia del Ponte Morandi. Tutto per evitare ad Autostrade per l’Italia costosi interventi di manutenzione e trasformarli in extra profitti. Come nel caso del Ponte Pecetti (A26) sul quale Autostrade diede il via libera al passaggio di un carico eccezionale di 292 tonnellate che avrebbe potuto causare il collasso del ponte, nonostante le sue condizioni disastrose e l’invito alla cautela di SPEA, la società controllata da Atlantia che si occupa della manutenzione.

In sintesi, i vertici avrebbero spinto per “ammorbidire” le condizioni di alcune infrastrutture per evitare problemi “mediatici” ed economici all’azienda, incuranti del grave pericolo per la vita di tutti i cittadini. E non basta: nell’ambito dell’inchiesta bis si parla anche di oltre 1 miliardo di euro che sarebbero dovuti servire per la manutenzione e la messa in sicurezza del viadotto di Acqualonga, in provincia di Avellino, finiti invece nelle casse private di Autostrade e dei Benetton.

Adesso basta!

I fatti che stanno emergendo dalle indagini non lasciano dubbi. Qui si tratta di difendere la salute e tutelare la dignità di tutti i cittadini italiani. Lo sciagurato contratto con Autostrade, firmato dal Governo Berlusconi-Salvini, non ha più motivo di esistere. Quando una controparte si mostra gravemente inadempiente ed in totale malafede, addirittura utilizzando atti e comportamenti dolosi, qualsiasi contratto decade ed è tenuta a pagare anche i danni. Qualsiasi accordo non ha più ragione di esistere. Questo vale per tutti e deve valere anche per Autostrade.

Chi può essere più inadempiente di una società che ha provocato il crollo di un ponte, ha sulla coscienza oltre 43 morti, avrebbe falsato documenti e perizie e ha speculato sulla manutenzione trasformando i costi in extra profitti?

Altro che indennizzo, qui non c’è spazio per altre vie: chi ha sbagliato deve pagare subito.

Sul lato penale ci penseranno i magistrati, su quello politico l’unica strada è togliere la gestione delle infrastrutture pubbliche dalle mani dei Benetton e aumentare la manutenzione e la sicurezza di ogni tratta autostradale, lasciando alle spalle una tragica pagina di malapolitica italiana!

Non si lucra sulla pelle degli italiani.

 


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