La denuncia degli artisti contro i cambiamenti climatici

Tratto da artwave.it – di Marco Aquilanti

Siamo ancora in tempo per salvarci, questo gli artisti lo hanno capito e lo stanno trasmettendo con tutte le loro forze. I cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e se a qualcuno la cosa fosse sfuggita, l’arte, come fosse un grande megafono, sta risuonando un’efficiente sirena d’allarme in tutto il pianeta. Sono sempre più le performance, le installazioni, e le opere d’arte volte alla sensibilizzazione sull’innalzamento del livello del mare causato dal riscaldamento globale. Il fenomeno sta accelerando ed entro fine secolo circa il 7% della popolazione mondiale, compresi gli abitanti di Venezia e di altre città costiere italiane, rischia di finire sommersa, con immensi danni e disagi.

Waterlicht è un’installazione dello Studio Roosegaarde che sta facendo il giro del mondo: un’inondazione virtuale che mostra quanto il livello del mare potrebbe arrivare in alto, “immergendo” lo spettatore tramite dei suoni e una combinazione di led e di lenti che creano uno strato di luce in continua evoluzione influenzato dal vento e dalla pioggia. L’intento dell’installazione, oltre il chiaro messaggio di sensibilizzazione, è anche quello di far riflettere sul potere e la poesia dell’acqua e su come potenzialmente possa essere utilizzata in futuro.

Una performance senza dubbio d’impatto quella promossa da Extinction Rebellion Rome: un sub in metro e poi a passeggio per le strade del rione Monti. Il suo messaggio è chiaro: “Cambiamo il sistema non il clima, i nostri figli vedranno #Romasottacqua. In Italia l’impatto è maggiore. Secondo l’Enea, a Roma, in pochi decenni sarà sott’acqua la zona abitata da centinaia di migliaia di persone compresa tra Ponte Galeria, Acilia e il litorale (Fregene, Ostia, Torvaianica)”.

Un’altra artista che sul web non è passata inosservata è Zaria Forman che con i suoi pastelli sta raccontando lo scioglimento dei ghiacciai: ormai famosa in tutto il mondo, Zaria ricrea splendidi paesaggi glaciali, talmente realistici da togliere il fiato. La bellezza delle sue opere porta lo spettatore inevitabilmente a riflettere. Possiamo così ammirare i ghiacciai antartici della Groenlandia, spettacolari vedute aeree o il mare delle Maldive, dove questo cambiamento è molto visibile.

A Milano invece, in occasione della XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, possiamo visitare la mostra Broken Nature: un’indagine approfondita attraverso l’arte, il design e l’architettura, sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale, legami che nel corso degli anni sono stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti. La mostra tematica è visitabile fino al primo settembre presso il Palazzo dell’Arte nel cuore di Parco Sempione. Insomma, gli spunti di riflessione offerti dall’arte sono molteplici.

E TU cosa puoi fare per cambiare le cose?