Grazie alla Salvamare siamo tutti custodi del nostro patrimonio blu

di Paola Deiana e Ilaria Fontana, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera

La legge Salvamare appena approvata in prima lettura alla Camera è un prezioso strumento di cui potremo disporre per tutelare e ripulire dai rifiuti i nostri mari, laghi, e fiumi.

Quando sarà approvata in via definitiva, l’Italia avrà la prima legge nella sua storia volta a tutelare l’ecosistema marino e le acque interne. Fa specie vedere che a Montecitorio una norma così importante abbia visto l’astensione di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, a riprova della loro totale mancanza di attenzione ai temi ambientali.

È stato naturale per noi dedicare questa legge ad Angelo Vassallo, il Sindaco pescatore di Pollica, nel Cilento, barbaramente assassinato il 5 settembre 2010. Vassallo diceva spesso che “la vera ricchezza è il luogo in cui si vive”, e come lui tutti noi italiani viviamo immersi nel Mare nostrum, a cui però spesso voltiamo le spalle, tollerandone l’inquinamento e lo sfruttamento eccessivo.

Ecco, con Salvamare, l’Italia smette di voltare le spalle al suo mare e ai suoi specchi d’acqua dolce. Finalmente inauguriamo una grande stagione di pulizia e al tempo stesso un’opera di sensibilizzazione culturale e responsabilizzazione collettiva: il mare è di tutti, fiumi e laghi sono di tutti noi e tutti noi dobbiamo poter contribuire a garantire la qualità di questi preziosi ecosistemi.

Nel nostro Paese, come in tutto il mondo, siamo ormai davanti a un’autentica emergenza: oltre tre quarti dei rifiuti presenti nel Mediterraneo è plastica, tra Ionio e Adriatico si trovano 300 chili di rifiuti in un chilometro quadrato di fondale, che diventano 983 chili a sud del delta del Po.

Eppure oggi un pescatore che voglia riportare a riva i rifiuti impigliati nelle sue reti non può farlo: rischia una sanzione o di dover pagare come se quei rifiuti li avesse prodotti lui sulla sua imbarcazione. Grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle e al lavoro costruttivo fatto con le altre forze parlamentari e con tante associazioni, abbiamo affrontato e risolto quest’assurdità.

Così la legge Salvamare consentirà ai pescatori di compiere in tutta tranquillità quella che evidentemente e incontestabilmente è un’azione virtuosa: tenere a bordo i rifiuti che finiscono nelle reti e conferirli in appositi spazi predisposti nei porti italiani.

Ma Salvamare è anche tanto altro: la legge introduce ad esempio una premialità per i pescatori che si rendono protagonisti del recupero e conferimento dei rifiuti in porto. Nel corso dell’esame in commissione abbiamo anche ottenuto che la possibilità di raccogliere liberamente i rifiuti valga anche in laghi, fiumi, lagune. E abbiamo previsto che le associazioni di promozione sociale, quelle sportive di subacquei e i centri diving potranno essere protagoniste della pulizia.

Grazie a un emendamento condiviso all’unanimità dalla commissione Ambiente, insieme alle altre biomasse vegetali spiaggiate, anche la Posidonia, preziosa pianta marina, potrà essere raccolta correttamente e rimessa in natura, salvaguardando il recupero di sabbia e altri materiali di origine antropica. Abbiamo anche esteso il provvedimento per la pulizia degli argini di laghi e fiumi dal legname, favorendo il recupero di questi materiali. L’approvazione di apposite linee guida garantirà poi ai nostri ricercatori di svolgere il proprio lavoro di monitoraggio e ricerca in mare anche attraverso immersioni subacquee, condizione che oggi viene loro impedita.

La legge si inserisce appieno nell’alveo della normativa europea sulla riduzione dei rifiuti, degli agenti inquinanti e dell’usa e getta, inclusa la recente direttiva che ha messo a bando alcune stoviglie monouso e dovrà essere recepita dai Paesi dell’Unione entro il 3 luglio 2021.

Con Salvamare l’Italia compie un altro importante passo avanti verso la cultura della cura degli ecosistemi, della riduzione dei rifiuti, del riutilizzo, riciclo e recupero di materia. Sosteniamo chi opera concretamente in favore dell’ambiente e diffondiamo la cultura della sostenibilità: ora avanti tutta con l’approvazione al Senato!