Il 7 ottobre taglieremo 345 poltrone: dopo 40 anni di promesse, il MoVimento lo farà

Il taglio di 345 poltrone finalmente andrà in Aula. È stato calendarizzato il 7 ottobre, mancano 10 giorni ad una riforma epocale che tutti avevano promesso e nessuno ha mai fatto.

Solo grazie alla determinazione del MoVimento 5 Stelle tra poco più di una settimana taglieremo 345 parlamentari per un risparmio per le casse dello Stato di mezzo miliardo di euro a legislatura.

Sono 40 anni che sentiamo parlare di questa riforma che finalmente diventerà realtà: a qualcuno che ha avuto il coraggio di accusarci di essere “il Governo delle poltrone”, noi rispondiamo tagliandone 345. Parliamo di 345 stipendi d’oro, compresi benefit, indennità e diarie, che toglieremo dal groppone degli italiani che per troppi anni hanno dovuto sorreggere i privilegi della Casta.

Tutti volevano il taglio dei parlamentari eppure, dal 1983, ben 7 tentativi sono miseramente falliti.

Ci provò per prima la Commissione Bozzi: non iniziarono neanche la discussione. Poi fu la volta della Bicamerale De Mita-Iotti ma la fine anticipata della legislatura bloccò ogni progetto. Ci riprovò la Commissione D’Alema ma centrodestra e centrosinistra, guarda caso, non si misero d’accordo. Poi ci fu il fallimento della cosiddetta “devolution” del centrodestra (2006), il naufragio della bozza Violante e lo stop alla Camera del disegno di legge parlamentare del 2012. Sul referendum di Renzi del 2016 hanno parlato gli italiani.

Sette buchi nell’acqua contraddistinti da una caratteristica comune: la Casta che salva sé stessa. Nessuno ha mai avuto davvero il coraggio di farlo!

Siamo da poco più di un anno al Governo e abbiamo già:

  • abolito i vitalizi agli ex parlamentari e ai consiglieri regionali;
  • tagliato le pensioni d’oro;
  • restituito oltre 100 milioni di euro finanziando il microcredito e dando una mano alle popolazioni colpite da calamità naturali.

Ed ora ci apprestiamo a dare una sforbiciata alle poltrone dei politici con mezzo miliardo di euro da investire in ambulanze, asili nido, scuole, assunzioni.

Vedremo in Parlamento chi avrà il coraggio di votare contro questa riforma epocale, dedicata a tutti coloro che in 40 anni hanno fatto finta di tagliare le poltrone e a chi, in pieno agosto, ha preferito tradire gli italiani pur di ritrovarsele raddoppiate.

Un ultimo passo e poi festeggeremo insieme ai cittadini un’altra promessa mantenuta. Per un Parlamento meno costoso e più produttivo!

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