Pernigotti salva! Resta in Italia e zero esuberi. Cioccolatini ai detrattori del MoVimento

Pernigotti è un marchio storico meraviglioso, lo conosciamo tutti. La situazione di questa azienda era così critica che rischiava di scomparire, di diventare uno spezzatino, sganciata dal territorio e dai lavoratori che l’hanno resa grande nel corso dei decenni.

CI ABBIAMO LAVORATO, OGNI GIORNO, E ADESSO È SALVA!

Nessun lavoratore perderà il suo posto e l’azienda resta non solo in Italia, ma a Novi Ligure, il territorio a cui appartiene. Non vediamo l’ora di incontrare i lavoratori e condividere con loro questa che era una promessa che avevamo fatto loro e che adesso è diventata realtà. È stato presentato un nuovo piano industriale con l’ingresso di due nuovi investitori, la cooperativa torinese Spes che rileverà il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone, e l’imprenditore Giordano Emendatori che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati.

Quante ce ne hanno dette? Ma con il lavoro, l’umiltà, l’impegno costante di tanti portavoce nazionali, regionali e comunali abbiamo raggiunto l’obiettivo. Opposizioni, giornali, sindacati continuano ad attaccarci per ogni tavolo di crisi e per interventi rivoluzionari come il Decreto Dignità che stanno portando risultati. Ma noi non molliamo ed andiamo avanti. E’ successo anche con Pernigotti.

LEGGETE COSA DICEVANO QUALCHE MESE FA.

Dal PD, da cui abbiamo ereditato oltre 150 crisi aziendali, arrivavano attacchi come questi: “Di Maio incapace di tutelare Italia e suoi lavoratori”, “Di Maio tradisce Pernigotti” o “Di Maio è l’unico a non farsi valere”.

La sinistra che, invece di difendere i lavoratori, per anni li ha completamente ignorati, imprecava così: “Basta prendere in giro i lavoratori, è triste dover constatare che alle promesse e agli annunci non sono seguiti comportamenti e atti del Governo conseguenti”.

Il sindacalista Uil Tiziano Crocco andava oltre: “Di Maio? Tante promesse, ma ci ha snobbato scappando come un coniglio”.

E CHE DIRE DEI GIORNALI?

Secolo d’Italia: “La Pernigotti ormai è finita e Di Maio deve solo nascondersi. […] Un vero fallimento”.

Il Giornale: “Il caso più imbarazzante per Di Maio &C è quello della Pernigotti di Novi Ligure.”

Il Foglio: “[…] ministro del controsviluppo Gigino Di Maio, cresciuto professionalmente negli spazi economicamente sconfinati del San Paolo. È molto scosso dalla chiusura della Pernigotti, ovviamente un bel pasticcio, così ha annunciato una trovata da cioccolataio: introdurre una misura che impedisca di sradicare i marchi storici dal loro territorio di origine.”

Non chiederanno MAI scusa agli italiani come non lo hanno fatto per il Decreto Dignità e per tutte le altre volte in cui sono stati smentiti dai risultati che abbiamo portato.

Siamo felici per i lavoratori Pernigotti e per le loro famiglie. Loro sanno che occorre lavorare duro, non con gli slogan o i titoli di giornale, ed è quello che come MoVimento 5 Stelle continueremo a fare.