Il taglio dei parlamentari prima di tutto

Intervista di Luigi di Maio al Corriere della Sera.

Dopo le consultazioni al Quirinale, Luigi Di Maio pare più sollevato.

Il quadro politico si deve dipanare nel giro di cento ore, ma il dialogo con i dem è avviato (i parlamentari hanno incaricato i capigruppo) e il MoVimento ha fissato un decalogo che vuole essere la via maestra.

In caso contrario i Cinque Stelle sono pronti per tornare a votare.

Di Maio, il presidente Mattarella ha lasciato tempo fino a martedì per trovare un’intesa di governo. È soddisfatto dalla decisione del Colle?

«Non mi permetterei e non rientra nella mie prerogative giudicare decisioni che assume il capo di Stato. Colgo invece l’occasione per ringraziare il presidente Mattarella, per l’attenzione che sta rivolgendo al Paese in questo momento di difficoltà».

Si riuscirà a definire il quadro di un eventuale patto di governo entro martedì?

«L’obiettivo è dare solidità alla legislatura. Serve soprattutto ai cittadini, alle loro buste paga, serve a evitare che aumentino le tasse. E opportuno che si segua la strada tracciata dal presidente della Repubblica per dare certezze al Paese».

Lei ha detto di aver avviato tutte le interlocuzioni possibili per uscire dallo stallo. Allude al Pd o alla Lega?

«Il MoVimento 5 Stelle parla di temi, come il taglio dei parlamentari, che è il nostro primo punto e una riforma storica. Manca un solo voto. Si deve fare».

L’assemblea intanto ha dato mandato a trattare con il Pd.

«Il confronto è aperto con chi vuole affrontare i nostri temi. Ieri è stata una giornata molto confusa sul taglio dei parlamentari. L’assemblea ha dato mandato per fare chiarezza».

Ma voi sareste disposti a fare il taglio passando da una riforma del bicameralismo come chiede il Pd?
«Il taglio si fa subito, non si rinvia, non ha senso. In politica per anni abbiamo sentito dire lo faremo, lo faremo. È ora di fare adesso, non domani. Se c’è volontà si fa adesso, è già calendarizzato».

Intanto si parla di tre punti esposti dal Pd al capo dello Stato: abolizione dei decreti sicurezza, accordo preventivo sulla manovra e revisione del taglio dei parlamentari.

«Non commento indiscrezioni, ho visto che sono state smentite».

Lei ha sentito Zingaretti nelle ultime 24 ore?

«Come Ministro dello Sviluppo economico l’ho sentito moltissime volte».

Dopo le consultazioni ha parlato con Grillo e Casaleggio?

«Li ho sentiti, ma come sento Alessandro, Paola, Roberto e gli altri. Siamo molto uniti e compatti, soprattutto ora ed è importante».

Andrà avanti la legislatura?

«Dipende dagli altri. Sappiate che l’alternativa è correre il rischio che aumenti IVA per milioni di famiglie e che migliaia di lavoratori si ritrovino senza un’occupazione. Noi non scappiamo dalle nostre responsabilità e il MoVimento 5 Stelle c’è, con delle proposte serie, concrete. Ma ripeto: si parte dal taglio dei parlamentari e da un altro principio…».

Quale?

«Che ci vuole rispetto per il presidente del Consiglio Conte. Rispetto. Per quello che ha fatto. E’ riuscito a dare un nuovo volto al Paese rimettendolo al centro della comunità internazionale».

Intende promuovere un Conte bis o proporre il suo nome come commissario Ue a eventuali alleati?

«Non stiamo parlando di poltrone ma di punti su cui mi aspetto una risposta».
Salvini dice che l’accordo tra voi e il Pd è fatto, ma al tempo stesso vi ha lanciato segnali di apertura.
«Abbiamo bisogno di dare certezze agli italiani, non di dirgli un giorno una cosa e un giorno l’altra».

Su quali basi crede si possa trovare un’intesa con i dem?

«Le ripeto, i nostri capigruppo si vedranno per parlare, anzitutto, del primo dei punti: il taglio dei parlamentari. Da lì si capisce se c’è davvero la volontà di cambiare le cose».

Quindi con la Lega è finita?

«Salvini l’8 agosto ha detto di voler tornare al voto perché non voleva più governare con il MoVimento 5 Stelle».

Il contratto di governo è archiviato in questa fase?

«Tutto ciò che è nel contratto da parte MoVimento 5 Stelle ha un valore assoluto, perché risponde alle richieste dei cittadini. Ovviamente c’è una crisi in corso e in questo occorre operare per salvaguardare il Paese e gli italiani».

I vostri militanti sono divisi…

«Non iniziate con le solite strumentalizzazioni. Noi siamo diversi dai partiti e dal sistema e internamente abbiamo diverse anime che giustamente si interrogano su tante cose, ma hanno fiducia nel MoVimento 5 Stelle. Noi continuiamo a essere gli stessi, per noi contano le proposte, i temi».

A prescindere dall’esito delle consultazioni, si parla di un veto su di lei. Ha intenzione di fare il ministro di un nuovo governo?

«Non me ne importa nulla della poltrona. Non penso a questo, penso come ogni eletto e attivista MoVimento 5 Stelle a tagliare 345 parlamentari, a mettere in campo una serie di misure per l’ambiente, a evitare l’aumento dell’Iva, a tagliare il cuneo fiscale alle imprese, ad alzare gli stipendi degli italiani e ad aiutare famiglie e chi soffre di disabilità».

Nel frattempo è scattato il toto-premier. Si parla di una donna a Palazzo Chigi…

«Non partecipo ai totonomi, mi interessano la vita reale e i problemi delle persone».