Succo d’arancia nei distributori per tutelare la salute dei nostri bambini. Parla l’esperto.

Intervista al dott. Franco Berrino, medico e presidente dell’associazione “La Grande Via” per la promozione di alimentazione sana e corretti stili di vita.

  • Cosa pensa della proposta di Luigi Di Maio di sostituire, nei distributori che si trovano nelle scuole, merendine e bevande molto zuccherate con prodotti più sani, come una spremuta d’arancia?

Sono totalmente favorevole. Le bevande zuccherate sono uno dei principali attentati alla salute dei nostri bambini e tra le principali cause dell’obesità. Tutti gli studi scientifici dimostrano che il consumo di queste bevande aumenta il rischio di obesità, ma non solo: cardiologi americani hanno prodotto un documento importantissimo in cui chiedevano di non far assaggiare lo zucchero ai bambini nei primi 2 anni di vita. E negli anni successivi, il consumo non dovrebbe superare quello di una lattina alla settimana, indicata come dose massima.

  • Quali sono i rischi per la salute, in particolare dei bambini, quando si fa un consumo quotidiano di Coca cola o bibite simili? A quali malattie possono andare incontro?

La principale è l’obesità, ma l’American Heart Association ha valutato che ci sono anche fattori di rischio molto importanti per l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Nonostante questo oggi ci troviamo questi distributori nelle scuole, e la cosa drammatica è che l’industria delle bevande zuccherate è ben consapevole dei rischi per la salute. Se ne rende conto e quindi ha detto che dal prossimo anno ci saranno solo bevande con dolcificanti artificiali, ma anche questi sono pericolosi. A causa di queste sostanze ci si ammala addirittura di più di diabete, sono 200 volte più dolci dello zucchero naturale. La soluzione sarebbe, appunto, introdurre succhi di frutta senza zucchero.

  • Un’alimentazione sana previene molte malattie. Guardando al lato economico, si evitano anche molte spese per le cure: è stato calcolato, ad esempio, che l’obesità costa all’Italia 9 miliardi all’anno.

È così, ma lo Stato finora sembra che non sia interessato, perchè più si spende in cure più sale il Pil. I politici sono così condizionati dagli interessi dell’industria che non osano nemmeno imporre una tassazione su queste bevande. Eppure aumentando le tasse si riduce significativamente il consumo di questi prodotti nocivi per la salute.

  • Introdurre spremute d’arancia nei distributori avrebbe anche l’effetto di favorire il Made in Italy rispetto ai prodotti delle grandi multinazionali. Insomma, con una sola mossa si promuove la salute e si aiuta la nostra economia…

Non sono un economista, ma certamente sarebbe meglio incentivare il consumo di succhi di frutta prodotti da noi in Italia, fatti con frutti italiani.

  • Secondo lei le persone sono sufficientemente informate rispetto a quello che mangiano? In particolare, nelle scuole si fa abbastanza educazione alimentare?

Assolutamente no, le persone non sono consapevoli e d’altra parte negli anni passati i Governi, attraverso in particolare il ministero della Salute, non hanno avuto interesse a informare le persone. Abbiamo ad esempio delle linee di indirizzo per le mense scolastiche o per la ristorazione ospedaliera che sono indecenti. Bisogna muoversi in fretta su questo campo e promuovere la consapevolezza nelle persone. Oggi la conoscenza sul rapporto tra quello che mangiamo e gli effetti sulla salute è cresciuta sicuramente, ma non possiamo accontentarci. I vari ministri della Salute che si sono succeduti hanno avuto evidentemente consulenti incompetenti. Il mio è un invito all’attuale ministro della Salute ad occuparsi seriamente di questo problema.