E ora tagliamo il numero dei parlamentari!

di seguito l’intervista rilasciata dal Ministro Riccardo Fraccaro al Corriere della Sera

Ministro Fraccaro, questo governo dura?
Dobbiamo portare avanti gli impegni assunti. Penso al taglio di 345 parlamentari, ormai al giro di boa: non si era mai arrivati così vicini ad approvare una riforma tanto consistente. Se qualcuno vuol far cadere il Governo è evidente che non vuole il taglio dei parlamentari. Mi auguro non sia così.

Secondo Giorgetti “tra una settimana capiremo tutto”.
A breve avremo riscontri circa la procedura di infrazione. Siamo convinti di poterla evitare, una decisione diversa sarebbe meramente politica. Proprio per questo dobbiamo andare avanti con le riforme, come appunto il taglio dei parlamentari. Dal nostro Governo i cittadini si aspettano il cambiamento e l’avranno.

Intanto Salvini vi pungola: ha convocato entro luglio i sindacati al Viminale e convocherà anche le imprese
I provvedimenti voluti da Di Maio stanno dando ottimi risultati, aumentano occupati e posti fissi, si chiudono le crisi aziendali. Salvini pensi alla gestione dei rimpatri, ora che la campagna elettorale è finita si concentri sul Viminale.

I leader della Lega minaccia strappi se non si trovano i soldi per realizzare la flat tax
La Lega è al Governo, se ha delle proposte le formalizzi e ne discutiamo. Siamo d’accordo sulla flat tax per il ceto medio applicata al coefficiente familiare. Su questo c’è già una proposta M5S. Lavoriamo al salario minimo e al conflitto di interessi, alle riforme che servono al Paese. Minacciare strappi non serve, gli italiani non ci hanno eletti per questo.

Sembrate in guerra con tutti: anche con l’Unione Europea. Ci sarà una manovra in deficit?
Vogliamo portare avanti le politiche espansive, rilanciando la crescita e riducendo la pressione fiscale. Un punto fondamentale è rivedere il patto di stabilità scomputando gli investimenti produttivi e quelli “green” dai parametri di bilancio. La tutela ambientale oggi è la sola vera occasione di sviluppo.

Un braccio di ferro rischia di isolarci a livello internazionale
Nessun braccio di ferro, noi vogliamo invertire la rotta delle politiche di austerity che hanno penalizzato un Paese come l’Italia, che ha bisogno di riforme strutturali e investimenti. È un’occasione di crescita per tutta l’Europa.

Senta, lei è ministro per i rapporti con il Parlamento: viste le continue tensioni cercherete di concedere più tempo per l’esame dei testi più “divisivi”?
Questo è il Governo che ha meno fatto ricorso al voto di fiducia rispetto a quelli precedenti e dovremo lavorare perché il Parlamento sia sempre più centrale. Ne gioverà sia la qualità delle norme che la discussione politica.

Per l’autonomia ci sarà un esame in Parlamento?
Il Parlamento deve avere un ruolo centrale nella definizione dell’autonomia e mi impegnerò personalmente perché tutti lo rispettino. Deputati e senatori potranno arricchire la riforma che vogliamo attuare senza creare disparità ma al contrario per valorizzare i territori.

Crede come Di Battista che sia giusto in caso di crisi di governo derogare al limite dei due mandati?
Non è questo il tema all’ordine del giorno, non pensiamo alla crisi ma a un Governo che duri 4 anni. Ci siamo impegnati a dare centralità ai cittadini e in tale senso sarà prioritario il referendum propositivo, che consentirà a tutti di partecipare alle decisioni pubbliche.

Intanto si stanno allungando i tempi per la riorganizzazione del M5S: cosa succederà?
È iniziata una campagna d’ascolto che porterà alla riorganizzazione del M5S, avremo una struttura più efficace e radicata sui territori. In pochi anni siamo passati da consiglieri di opposizione nei Comuni al Governo del Paese. La forza del M5S è sempre stata quella di guardare al futuro.