Decreto Crescita: una spinta per imprese e made in Italy

Il decreto Crescita è un provvedimento ricchissimo di contenuti, sul quale c’è stato un lungo lavoro con l’obiettivo di ridare al nostro tessuto produttivo quella dinamicità perduta negli ultimi anni. Una “spinta” forte in primis per imprese e professionisti, cuore pulsante della nostra economia.

Nel decreto, infatti, c’è un pacchetto fiscale a beneficio delle aziende che dà finalmente risposte a richieste per troppo tempo cadute nel vuoto, a partire dall’aumento della deducibilità dell’Imu sugli immobili aziendali (già raddoppiata in legge di Bilancio) che ora incrementiamo fino all’integrale deducibilità nel 2023. Ad esso si aggiunge la progressiva riduzione, dal 24 al 20%, dell’Ires sugli utili accantonati nelle aziende, che le aiuterà a irrobustire il proprio patrimonio e faciliterà per esse l’accesso al credito.

In più abbiamo recuperato il super ammortamento, per aiutare gli imprenditori ad acquistare nuovi macchinari, e abbiamo reso stabile il taglio delle tariffe Inail, per cominciare a diminuire il cuneo fiscale a carico delle imprese.

Non solo.

In questo vasto decreto abbiamo voluto occuparci in modo più deciso della difesa dei nostri prodotti unici al mondo, e delle aziende “storiche” che li producono. Introduciamo il logo “marchio storico di interesse nazionale” per tutelare le attività iscritte nell’apposito registro. Il ministero dello Sviluppo Economico sarà al fianco delle eccellenze italiane, per accompagnarle in un percorso di difesa della propria tradizione e dei lavoratori. I casi di saccheggio e di sfruttamento di marchi che hanno fatto la storia del “made in Italy” sono stati troppi: vicende come quella della “Pernigotti” non dovranno più ripetersi, con “prenditori” esteri che arrivano in Italia a prendersi la polpa buona di una nostra eccellenza per poi disperderla fuori confine.

Nella stessa direzione vanno le nuove norme di contrasto all’ “italian sounding”, la diffusa imitazione e contraffazione dei nostri prodotti. Basti pensare al caso del “Parmesan”, pessima “copia” americana del nostro prelibato Parmigiano Reggiano. Una piaga che, come spesso ha ricordato Luigi Di Maio, sottrae ai nostri imprenditori risorse per 100 miliardi l’anno.

Se l’Italia ha da anni basi economiche solide, è soprattutto grazie alle sue imprese e ai tanti prodotti di alto livello, ricercatissimi nei mercati di tutto il mondo. Per questa ragione scendiamo in campo con tutta una serie di aiuti economici alle aziende alle prese con faticosi e costosi percorsi nelle aule di tribunale per difendere il loro lavoro. Tutelare il made in Italy, significa difendere il nostro futuro.