Caso #Whirlpool: lo Stato ora si fa rispettare

Quando si è insediato il Governo, abbiamo detto che avremmo difeso il Made in Italy e questo è il mio obiettivo come Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro. Questo non significa solo difendere i prodotti, difendere la produzione dei nostri artigiani e delle nostre imprese. Significa difendere anche la manodopera italiana che lavora nella costruzione dei prodotti.

Chi viene in Italia deve rispettare le regole italiane, deve rispettare il Governo italiano e deve rispettare i cittadini italiani, soprattutto gli imprenditori, a cui molto spesso è stato tolto lavoro proprio dalle multinazionali. Chi opera nel nostro Paese deve rispettare chi lavora negli stabilimenti delle grandi, delle medie e delle piccole aziende.

Sono stanco di tutte queste multinazionali che vengono in Italia, firmano accordi col Governo e poi, quando vogliono, chiudono stabilimenti, se ne vanno e mettono in discussione quel che hanno sottoscritto. Non si prendono più gli incentivi, i soldi dello Stato, delle tasse degli italiani, dei lavoratori e degli imprenditori italiani e poi sul più bello: “Ah scusate, ci siamo sbagliati chiudiamo uno stabilimento”. Questa storia è finita ed è finita perché adesso lo Stato si fa rispettare.

È una settimana che ho detto a Whirlpool che, siccome avevano preso un accordo con me, dovevano tenere aperto lo stabilimento di Napoli ed è assurdo e inaccettabile che dopo aver sottoscritto questa intesa, oltre che col Governo italiano, anche con sindacati, presidenti di Regione e sindaci, in cui si impegnavano a tenere aperti tutti gli stabilimenti d’Italia, adesso ci dicano che vogliono disimpegnarsi.

Non è accettabile, hanno preso 50 milioni di euro dal 2014 ad oggi e io inizio a revocargli i fondi. Non sono stati collaborativi.

Ho firmato tre atti di indirizzo con cui dico alle direzioni del Ministero del Lavoro, del Ministero dello Sviluppo Economico e ad Invitalia di revocare i soldi degli italiani che sono stati dati a Whirlpool in questi anni, perché non ha tenuto fede agli accordi.

Verificheremo fino all’ultimo euro che potremo togliere e spero che mercoledì quando verranno al tavolo possano venire a miti consigli. Perché qui non si scherza ed è finita l’epoca del Bengodi in cui si viene in Italia, fai quello che vuoi con i lavoratori italiani, con le imprese italiane e poi te ne vai dopo che hai preso i soldi. Spero veramente che ci possano ripensare, ma io intanto vado avanti perché se credono di avere a che fare con quelli di prima hanno sbagliato governo!