Mafia e corruzione emergenza nazionale

Mafia e corruzione sono due facce della stessa medaglia che attanagliano tutta l’Italia da nord a sud.

L’abbiamo detto tante volte, oggi la cronaca ce ne dà l’ennesima dimostrazione. A Milano l’operazione antimafia coordinata dalla DDA milanese ha portato all’arresto di 43 persone inclusi politici (tra i quali Tatarella candidato con Forza Italia alle europee e Sozzani, deputato di Forza Italia, per il quale è stato chiesto l’arresto), amministratori e imprenditori. In Sicilia il giro di mazzette rivelato dall’inchiesta della procura di Palermo che ha portato all’emissione di 14 ordinanze di custodia cautelare, ci racconta come le tangenti si pagherebbero esattamente come il pizzo che i commercianti pagano alla mafia: una “tassa fissa” del 2-3 per cento del finanziamento statale stanziato.

Corruzione e mafia sono un’emergenza in Italia. Per questo una delle prime cose che abbiamo fatto al governo è stata la legge “spazzacorrotti“, che tratta questi due reati (mafia e corruzione) alla stessa stregua: dritti in galera senza sconti.
La nostra legge anticorruzione funziona e la cronaca di oggi ce lo dimostra. I magistrati di Palermo hanno, infatti, applicato una delle nuove disposizioni: il “daspo” preventivo.

Gli otto imprenditori accusati di essere coinvolti nel giro sono stati raggiunti da una interdittiva e per un anno non potranno più avere a che fare con la pubblica amministrazione. Che pare sacrosanto quando si parla di tangenti su lavori legati all’edilizia scolastica, le scuole dove i nostri figli passano gran parte della giornata. Lo stesso vale per i funzionari pubblici che hanno accettato le mazzette: anche per loro uffici vietati per un anno.
Finalmente in Italia la corruzione non è più un fatto normale e chi sbaglia paga. Forse non a caso tutta l’indagine è partita da un imprenditore onesto che di fronte alla richiesta di tangente/pizzo non c’è stato e ha denunciato tutto.

Con lo “spazzacorrotti” adesso tanti altri potranno farsi avanti e raccontare tutto, tutelati dalla clausola di non punibilità, fornendo altre prove agli inquirenti per smascherare corrotti e corruttori. Anche le stesse persone coinvolte nell’inchiesta potranno collaborare e così, magari, si eviteranno la galera certa qualora vengano condannati. La corruzione è uno dei peggiori mali d’Italia, noi la stiamo curando.

Ps: Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede svolgeranno oggi, alle 17:30, una conferenza stampa presso la Sala stampa Camera dei deputati.