Lettera sul governo – di Luigi Di Maio

Riporto anche qui la mia lettera pubblicata oggi sul Corriere della Sera

 

Caro Direttore,
credo sia il momento di fare un po’ di ordine, anche alla luce degli ultimi sviluppi politici e mediatici che hanno lasciato trapelare una tensione all’interno del governo.
Da parte del MoVimento 5 Stelle, e dunque del maggiore azionista dell’esecutivo, alcuna tensione. Ritengo invece opportuno esprimere soddisfazione per il lavoro svolto fino ad oggi.
Mi riferisco a provvedimenti come il reddito di cittadinanza, come la pensione di cittadinanza, o lo sblocca cantieri, nonché alla storica firma della via della Seta, che son certo sancirà una ripresa concreta del nostro export incidendo favorevolmente sulla valorizzazione del Made in Italy.
Passi, sia chiaro, di cui potrei rivendicarne la paternità, ma non ho questa esigenza e non ce l’ha la forza politica che rappresento. Mi piace invece pensare di averli compiuti assieme, questi passi, come squadra.

E vale lo stesso per il Decreto Dignità (che ha l’obiettivo di far aumentare i contratti stabili), per lo Spazzacorrotti (una vera legge anticorruzione che al Paese mancava da anni), per il taglio dei vitalizi (ora anche nelle Regioni), per il Dl Crescita, portato a casa con il ministro Tria. O, ancora, per il Fondo Nazionale per l’Innovazione, dove ho stanziato un miliardo di euro per lo sviluppo delle Start Up innovative.

Ribadisco: nel MoVimento 5 Stelle non ci alziamo al mattino con l’ansia di dover cercare la nostra firma sotto qualche decreto, siamo certi del nostro lavoro. Lo abbiamo dimostrato anche sull’approvazione dell’emendamento unitario sul Revenge Porn.
Al contempo, considero importante il supporto fornito dalla Lega a queste misure. Pertanto Direttore, mi lasci cogliere l’occasione per rivolgere un messaggio a Matteo Salvini: caro Matteo, grazie. Grazie per il sostegno che hai offerto al cambiamento che abbiamo avviato. Certo, siamo diversi. Ci sono delle diversità tra il MoVimento 5 Stelle e la Lega, è evidente, ma per questo c’è anche un accordo di base, una road map da seguire che culminerà al termine del naturale corso della legislatura. In particolare su questo aspetto, credo di disporre delle opportune credenziali per rassicurare non solo gli italiani, ma anche gli investitori, i mercati finanziari e chi ci osserva con attenzione.
Passiamo agli obiettivi. Per quanto riguarda l’attuale sistema fiscale, è evidente che questo debba essere riformulato al fine di alleggerire il grande carico che oggi soprattutto pesa sulle nostre imprese. In questa cornice, l’auspicio che l’esecutivo possa lavorare quanto prima ad un piano per la riduzione del cuneo fiscale e all’introduzione di ulteriori agevolazioni volte a far ripartire la crescita in Italia, è massimo.

Della Flat tax, di cui si discute accesamente, condividiamo i termini e lo scopo. Ne parla il contratto e sarà uno dei punti che occorrerà raggiungere, associandovi, a mio parere, comunque un principio di proporzionalità per fare in modo che il beneficio stesso sia distribuito con criterio verso le famiglie e il ceto medio.
Nondimeno, sono dell’opinione che questo governo non debba lasciare inascoltata la voce del Sud. Il dibattito sulle autonomie è ambizioso e complesso, ciononostante c’è un parte produttiva importante del nostro Paese che non può e non deve essere abbandonata. Siamo e dobbiamo restare, in qualità di rappresentanti dello Stato, garanti della coesione nazionale.

È ciò su cui lavora ogni singolo ministro del MoVimento 5 Stelle, davanti ai quali ultimamente ho notato una certa scortesia ingiustificata da parte di qualcuno, che mi auguro non si ripeterà.
Sono molte le sfide che ci attendono e a giugno questo governo compirà il suo primo anno. Chiaramente la strada è ancora lunga, a maggio i cittadini saranno chiamati ad esprimersi in occasione delle prossime europee e proprio a tal scopo, mi aspetto una sana e leale competizione tra i due contraenti del contratto durante la campagna elettorale. Alcune diversità di cui sopra, inevitabilmente, riemergeranno. Trovo ad esempio paradossale, è la mia opinione, un’alleanza europea con quei governi che rifiutano di accettare la ridistribuzione dei migranti che arrivano in Italia. Sarebbe un controsenso lamentarsi con l’Ue perché non accetta le quote e poi stringere intese partitiche con gli stessi Paesi (penso ad Orban) che sono causa della nostra emergenza. Paesi tra l’altro che ci ignorano e ci snobbano, violando le regole, mancando di rispetto all’Italia e agli italiani. A ognuno il suo, però, non voglio entrare nel merito dell’argomento. Ne faccio solo una questione di coerenza.

Dal canto suo il MoVimento 5 Stelle vuol dar vita ad un progetto nuovo, che cambi l’Europa dall’interno, che abbia al centro della propria agenda le imprese, il lavoro, la democrazia diretta, i diritti e l’ambiente.

Infine Direttore, ringraziandola per lo spazio concessomi, mi permetta di esprimere il mio riconoscimento al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per lo straordinario ruolo di mediazione ed equilibrio che sta svolgendo. E al capo dello Stato, che finora non ha mai mancato nel rappresentare il ruolo di garanzia che la Costituzione, tra le altre cose, gli attribuisce.