Il programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee

 

Il countdown è iniziato. Alle elezioni europee del prossimo 26 maggio i cittadini si riprenderanno l’Europa tenuta in ostaggio da partiti, lobby, banchieri e burocrati. Con i vari JunckerMoscovici e Dombrovskis ha prevalso l’Europa degli egoismi e delle ipocrisie, l’Europa che applica le regole per alcuni e le “interpreta” per altri, privilegiandoli di fatto. 

La politica dei ‘due pesi e due misure’ non ha prodotto risultati anzi, ha allontanato sempre di più i cittadini dalle Istituzioni europee, rendendo vano ogni tentativo di cambiamento e di riforma. Ma noi abbiamo bisogno di un’Europa forte e autorevole che possa fronteggiare le sfide globali alla pari con Stati Uniti, Russia, Cina o India.

Per far ritornare la fiducia e per rimettere in carreggiata il progetto europeo fiaccato da anni di crisi e di errori, l’Europa deve tornare a essere una comunità dove i cittadini vengono messi al primo posto e i privilegi e gli interessi dei potenti vengono cancellati. La nostra forza sono i cittadini, quelli che hanno scelto il 4 marzo 2018 il cambiamento. 

IL PATTO DEL NAZARENO EUROPEO

I partiti dell’establishment che governano le Istituzioni europee da 20 anni, PPE (Forza Italia) e S&D (Partito Democratico), sono in crisi ovunque. Il PPE è il partito dei falchi dell’austerity e attualmente esprime il Presidente della Commissione (Juncker), del Parlamento europeo (Tajani) e del Consiglio europeo (Tusk). Negli ultimi cinque anni i socialisti hanno espresso 8 Commissari europei, 1 Presidente del Parlamento europeo per metà legislatura e 7 Presidenti di Commissione al Parlamento europeo, tra cui le importantissime Commissione Commercio, Commissione Problemi economici e monetari e Commissione Libertà Civili. Questi dati dimostrano che anche in Europa c’è il patto del Nazareno ed è espresso dalla coabitazione di PPE e S&D, veri responsabili delle politiche fallimentari europee di questi anni. In campagna elettorale questi partiti diranno che risolveranno i problemi, prometteranno mari e monti, ma le loro idee puzzano di naftalina.

Al contempo, i vari partiti ultranazionalisti presenti in Europa sostengono posizioni lontane dagli interessi dell’Italia e degli italiani. Lo abbiamo visto quando hanno votato a favore della macrocondizionalità che prevede la sospensione dei fondi europei per i Paesi che non rispettano i vincoli di bilancio. Ma il loro assalto è stato respinto. 

La macchina elettorale dei partiti è già in moto. Hanno racimolato 370 milioni di euro durante l’ultima legislatura tra contributi pubblici versati nelle casse di partiti politici europei e soldi erogati alle fondazioni. Il Movimento 5 Stelle fin dal 2014 ha rifiutato questo contributo perché – e lo dimostriamo tutti i giorni – siamo convinti che si possa fare politica con la passione delle proprie idee. La politica è un servizio alla collettività. 

I NOSTRI ‘COMPAGNI DI VIAGGIO’

Per cambiare l’Europa servono compagni di viaggio. Prima a Roma, poi a Zagabria, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha partecipato a degli incontri in cui ha presentato ai cittadini e alla stampa i futuri alleati del Movimento 5 Stelle per cambiare l’Europa: i polacchi di Kukiz’15, guidati da Pawel Kukiz, i croati di Zivi Zid, guidati da Ivan Sinčić, e il partito greco Akkel di Evangelos Tsiobanidis. Ma dopo il 26 maggio saremo molti di più. Entreranno per la prima volta al Parlamento europeo forze giovani, moderne, dinamiche e con tanta voglia di fare.

5 ANNI AL PARLAMENTO EUROPEO, 5 ANNI DI SUCCESSI

In questi anni al Parlamento europeo abbiamo ottenuto dei risultati importantissimi per i cittadini. Abbiamo dimostrato che, se c’è la volontà politica, le cose possono cambiare. Abbiamo scritto il regolamento sulle nuove etichettature energetiche e quello che velocizza le procedure di asilo dei richiedenti. Grazie al nostro lavoro l’Europa ha cofinanziato il 95% delle spese per la ricostruzione post-terremoto Centro Italia e verranno abbassati i limiti Co2 su auto e furgoni nuovi. 

Il nostro voto è stato decisivo per rigettare l’incorporazione del Fiscal Compact nel diritto dell’Unione europea e sul taglio dei fondi ai Paesi che non rispettano i vincoli dell’austerity. Porta il nostro nome la direttiva antiriciclaggio, quella sui cancerogeni che aumenta le tutele dei lavoratori e il rapporto sulle dogane che combatte la contraffazione e difende l’eccellenza del Made in Italy dagli attacchi della concorrenza sleale. Anche grazie alla nostra battaglia l’Europa ha detto addio alla plastica monouso, ha messo un freno all’invasione di riso proveniente dalla Cambogia mettendo i dazi e ha imposto maggiori tutele per i whistleblower. Grazie a noi tantissimi cittadini sono riusciti a discutere la petizione che avevano presentato al Parlamento europeo portando a Bruxelles le istanze del territorio.

AL CENTRO DEL PROGRAMMA L’ITALIA, I CITTADINI, LE IMPRESE, IL FUTURO

Inizia oggi un approfondimento tematico di tutti i punti del programma, suddiviso in sei grandi macroaree:

1) Nuova Europa: più democrazia diretta e stop privilegi.

2)
 Stop austerity: piena occupazione e sviluppo sostenibile

3) Tutela delle persone, della salute e dell’ambiente.

4) In Europa per il Made in Italy.

5) Politica migratoria comune per la redistribuzione europea.

6) Lotta alla grande evasione, alla corruzione e alla criminalità.

In Europa c’è bisogno di noi, in Europa c’è bisogno di voi. Cambiamola insieme questa Europa.