Europrogramma del Movimento 5 Stelle: redistribuzione obbligatoria dei migranti

 

Sull’immigrazione l’Europa ha dato il peggio di sé: ha abbandonato Italia, Grecia e Malta al loro destino e lasciato scafisti senza scrupoli e trafficanti di uomini a gestire il fenomeno.

La politica delle pacche sulle spalle di Juncker, Macron e Merkel, che per anni a parole elogiavano l’Italia ma nei fatti non facevano nulla per aiutarla, è stata fallimentare. Al Parlamento europeo stessa storia: i partiti europei si sono divisi per appartenenza ideologica senza risolvere nulla. I cittadini sono stati presi in giro dalla sinistra che con il suo buonista ‘accogliamoli tutti’ ha alimentato una guerra fra poveri, ma anche dalla destra che ha bloccato scientificamente ogni timido tentativo di riforma che potesse davvero aiutare l’Italia. Noi siamo post-ideologici: il Movimento 5 Stelle vuole che il fenomeno immigrazione venga gestito, non subìto.

L’incoerenza di questa Unione europea sta tutta nella difficoltà di far rispettare agli Stati membri il principio di equa ripartizione delle responsabilità e nel non garantire alternative valide al contrasto del traffico di esseri umani. Le leggi devono essere rispettate, così come i Trattati europei che prevedono la solidarietà fra gli Stati membri per la gestione delle emergenze. Siamo favorevoli a piattaforme regionali gestite da UNHCR, IOM ed EASO, che verifichino nei Paesi di origine e di transito, e nel pieno rispetto dei diritti umani, i requisiti di protezione internazionale. L’Europa deve dare una risposta europea a un fenomeno di portata mondiale. I confini dell’Italia sono d’altronde i confini europei.

 

RICOLLOCAMENTI OBBLIGATORI: CAMBIAMO IL REGOLAMENTO DI DUBLINO

Nella maggior parte dei casi i migranti che arrivano in Italia vogliono andare negli altri Paesi europei, quindi devono essere loro a condividere equamente le responsabilità dell’accoglienza. Purtroppo oggi così non è. Siamo stati i primi a denunciare il Regolamento di Dublino che ha trasformato l’Italia nel Paese colabrodo d’Europa. Dopo le nostre denunce la Commissione europea ha presentato un testo di riforma che, tuttavia, penalizzava l’Italia. Il Parlamento europeo lo ha modificato ma il testo votato da Pd e Forza Italia prevede che tutti i migranti economici devono restare in Italia. In questa contro-riforma, ci sono troppi filtri che appesantiscono la procedura e mettono un peso eccessivo sugli Stati membri di primo arrivo. Oggi il testo è in un binario morto perché in Consiglio c’è stato il secco no di alcuni Paesi che hanno dimostrato di non essere amici dell’Italia.

Continueremo a lottare per una riforma vera e non ipocrita del Regolamento di Dublino. La gestione dei flussi, l’accoglienza, le responsabilità e gli oneri debbano essere condivisi equamente tra tutti gli Stati Membri in base a parametri oggettivi e quantificabili, come popolazione, PIL e tasso di disoccupazione. I confini italiani sono i confini d’Europa. Nessun Stato membro deve essere lasciato da solo.