Elettrici, leggeri e sostenibili: in città la mobilità è “micro”

La mobilità urbana cambia decisamente volto in tutto il mondo e si diffonde una sensibilità nuova: sono sempre di più le persone che decidono di muoversi in bici, elettriche e non, così come cresce l’offerta dei mezzi in condivisione. E cresce anche il numero di persone che puntano su mezzi di trasporto personali di piccole dimensioni a trazione elettrica e batteria. Parliamo di monopattini, monoruota, segway, skate e hoverboard e altri veicoli cosiddetti “auto-equilibranti” e senza sedili. Meno ingombranti di una bici, leggeri e facilmente trasportabili anche sui mezzi pubblici, ricaricabili a casa o in ufficio, non inquinanti e sempre più spesso connessi alla Rete, riscuotono un successo crescente per i tragitti brevi in città.

Nel nostro Paese, nel 2017, sono stati acquistati oltre 50.000 mezzi di mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica. Una richiesta forte, che spiega perché con la Legge di Bilancio sia arrivato il via libera alla sperimentazione nelle nostre città della micromobilità elettrica. Questo è il momento: dobbiamo promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto innovativi e sostenibili, cercando di comprendere quali mezzi siano adeguati per la circolazione su strada e quali caratteristiche e requisiti di sicurezza debbano avere, anche al fine di mettere a punto una normativa mirata ad agevolare e promuovere il loro utilizzo in città.

Già da qualche anno diverse startup hanno abbracciato questa piccola rivoluzione e stanno lanciando mezzi alternativi per gli spostamenti cittadini. E molte città, negli Stati Uniti e in Europa, hanno colto questa opportunità.

Anche i gradi gruppi automobilistici hanno fiutato le potenzialità di questi mezzi. Tra questi c’è, ad esempio, Seat che con il suo monopattino elettrico EXS, sviluppato con Segway, vuole mettersi a capo della strategia orientata alla micromobilità urbana del Gruppo Volkswagen. Da dicembre oltre 5.000 EXS sono sul mercato e c’è l’intenzione di creare a breve servizi di sharing a Madrid e in altre città.

Alcune città statunitensi come Charlotte, Detroit e Omaha hanno addirittura avviato un progetto collaborativo – utilizzando la piattaforma di mobilità Passport – per gestire la fornitura e l’uso dei veicoli ecologici attraverso la condivisione delle singole best practices. Utilizzando la piattaforma informatica e l’analisi dei dati d’utilizzo dei cittadini, si stanno sperimentando diverse soluzioni condivise per ridurre la congestione del traffico, migliorare la sicurezza dei pedoni e distribuire al meglio lo sharing dei veicoli in città, favorendo l’accesso e aumentando le opzioni di mobilità nelle aree sottoservite.

Tra i mezzi che spopolano negli Stati Uniti c’è Bird, il monopattino elettrico che è diventato di moda a San Francisco, New York e Los Angeles. La startup omonima, che offre servizi di sharing mobility, si sta espandendo anche nel Vecchio Continente: a Parigi ad esempio ha lanciato un progetto pilota, mentre a Roma è operativo il servizio di monopattini elettrici in sharing di Bird Rides Italy, ramo italiano della società di Santa Monica, California, partito il 12 e 13 aprile durante il Gran premio di Formula E nella Capitale.

Un’altra startup, Lime, ha lanciato i suoi monopattini elettrici ed ha varcato l’oceano arrivando fino in Italia. A Torino è protagonista della sperimentazione lanciata dalla sindaca Chiara Appendino. A Milano invece c’è Helbiz: la startup fondata a New York dall’italiano Salvatore Palella non è un semplice noleggio di monopattini, ma un marketplace di veicoli elettrici che vende in tutto il mondo. Nel capoluogo lombardo ha aperto i suoi uffici e ha iniziato a mettere in circolazione una cinquantina di monopattini elettrici.

Anche in questo settore la creatività e il genio italiano hanno saputo farsi largo con grande anticipo. Palella infatti non è il solo ad aver realizzato la sua idea innovativa di micromobilità sostenibile.

Il primo longboard (uno skateboard di dimensioni maggiori) elettrico pieghevole al mondo che entra in uno zaino, infatti, è Italiano. Si chiama Linky, e consente di muoversi in totale libertà in città, senza alcun limite o intralcio. Tra il 2017 e il 2018 ne sono stati venduti e consegnati circa 700 in tutto il mondo e ora il team di Linky si prepara a fare il grande salto sul mercato americano e su quello asiatico. In Italia c’è anche Bolt, il più piccolo veicolo elettrico al mondo ideato da un giovane studente di Ingegneria Robotica del Politecnico di Milano Una tavola di 4kg con un’autonomia di circa 10km, una velocità massima di 21km/h e una porta USB integrata per ricaricare i propri dispositivi.

Del resto, i mezzi di trasporto urbani delle future smart city saranno rigorosamente eco-friendly e una caratteristica fondamentale che dovranno possedere – e che sta decretando già oggi il successo delle bici elettriche pieghevoli – è sicuramente la portabilità. Come lo smartphone o l’orologio, potranno diventare qualcosa da portare sempre con noi e ci permetteranno di spostarci in maniera più fluida ed efficiente.

La vitalità di questo mercato nel mondo è evidente, mentre in Italia deve ancora uscire dal guscio dell’avanguardia. Ecco perché l’avvio della sperimentazione assume una grande importanza. Il decreto attuativo è pronto e verrà condiviso con le amministrazioni coinvolte e con gli enti locali, per avviare le sperimentazioni di questi veicoli ecologici nelle città già da questa estate. Finalmente anche il nostro Paese affronta le nuove sfide legate alla mobilità sostenibile e alla decongestione del traffico, a partire da un quadro normativo in grado di far compiere “il salto” a questi piccolo mezzi di trasporto sostenibili.