Irresponsabile la minaccia di far cadere il governo per il Tav

Conferenza stampa da Palazzo Chigi ??Il governo deve andare avanti, c’è ancora troppo da fare. Il contratto di governo deve essere rispettato. Gli italiani devono essere rispettati.

Pubblicato da Luigi Di Maio su Venerdì 8 marzo 2019

 

Abbiamo convocato questa conferenza stampa per parlare del tema che ieri sera mi ha lasciato abbastanza interdetto: il fatto che, non il MoVimento 5 Stelle ma la Lega, abbia addirittura messo in discussione il Governo legandolo al tema Tav Torino-Lione. Voglio fare una premessa, oggi, per spiegare bene come, nel Contratto di Governo, e con quale metodo, sia entrato il tema Tav Torino-Lione. Quando abbiamo scritto il Contratto di Governo l’abbiamo scritto in circa sei giorni e questo contratto, che per me è un atto solenne ed è anche quello che fonda tutta la nascita del Governo (cioè il cosa prima del chi) è un contratto nel quale mi sono adoperato come capo politico a quel tavolo per portare i temi che il MoVimento 5 Stelle aveva più a cuore per migliorare la qualità della vita degli italiani.

Come sapete il MoVimento 5 Stelle nasce con una convinzione: che i soldi delle tasse degli italiani si devono spendere bene per atti utili, per iniziative fondamentali, e che in Italia ci sono delle priorità da affrontare.

Venivamo e veniamo da epoche politiche in cui si facevano opere per spendere soldi e non si spendevano soldi per fare opere. Epoche in cui abbiamo assistito ai più grandi scandali di corruzione che ruotavano intorno a molte opere, epoche politiche in cui molto spesso nasceva un’opera per interessi politici. Tra questi, secondo noi, un’opera che non stava in piedi e che quindi doveva avere altri interessi invece di soddisfare l’interesse strategico nazionale era sicuramente il Tav Torino-Lione. Dico con molta franchezza che ce ne erano tante altre ed è per questo che il Tav Torino-Lione decisi di chiedere, nella fase di contrattazione, nella creazione del contratto di governo, che entrasse direttamente con una citazione, al capitolo 27 del contratto di governo, con la dicitura: “con riguardo alla linea ad alta velocità Torino-Lione ci impegniamo a ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”.

Mettere la linea alta velocità Torino-Lione nel contratto non è stata una volontà ideologica: qui non siamo contro né l’alta velocità né il trasporto su rotaia (ci mancherebbe altro), né contro infrastrutture italiane. Tanto è vero che prima di dare seguito alla ridiscussione integrale del progetto abbiamo commissionato, come Governo e come Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un’analisi costi-benefici. Questa analisi costi-benefici è stata portata avanti da tecnici, da studiosi, da una commissione che ha sostanzialmente confermato che non era un motivo ideologico l’ingresso della ridiscussione del progetto all’interno del Contratto di Governo: aveva un fondamento scientifico che si fondava sul fatto che quest’opera non stava in piedi. Uno dei motivi principali per cui quest’opera non è profittevole, non è produttiva per il Paese, è legato al fatto che è vero che si crea un’infrastruttura ferroviaria tra Torino e Lione, ma non è che tutti i tir e tutte le merci stiano a Torino. I tir e le merci che possono afferire ad un’opera del genere riguardano un’area che è grande anche oltre il nord Italia e i tecnici ci spiegavano, anche l’altra sera nel vertice che è durato fino alle 2 di notte, che non sarà comunque conveniente prendere le merci con un camion dalla pianura padana, portarle a Torino, sbarcarli dal camion, metterle sul treno, portarle fino a Lione, farle scendere dal treno, metterle su un altro camion andare in un altro posto della Francia. E questa è una delle ragioni legata a tante altre ragioni tecnico-scientifiche.

Ci tengo a dire che quando è venuta fuori l’analisi costi-benefici, il risultato non era scontato perché su altre opere su cui noi eravamo contro quando sono partite, siccome era un certo stadio di avanzamento, l’analisi costi-benefici ha detto che dovevano andare avanti. Questioni che qualcuno potrebbe definire anche fondamentali per il MoVimento: il Terzo Valico, il Brennero, il Tap. Io sono stato il ministro che ha fatto l’analisi insieme al sottosegretario Cioffi, al Mise, degli impatti, delle penali del Tap, abbiamo visto i costi, abbiamo visto i benefici, e non era praticabile il blocco. E non è che ho messo in discussione il metodo, l’ho condiviso, come capo politico mi sono assunto la responsabilità a nome del MoVimento nella maggioranza, di portare avanti quelle opere. Questo lo dico perché non si può fare gli arbitri a partita finita e dire “no, l’analisi non convince” e no! Quello è il nostro metodo d’azione, altrimenti poi dobbiamo rimettere in discussione ogni volta che non ci piace il risultato di un’analisi costi benefici l’esito della decisione politica? Non credo che possa essere così: qualcuno diceva “perché avete aspettato nove mesi per decidere sul Tav Torino-Lione? Perché l’analisi costi benefici è stata un’analisi complessa, che riguarda un’opera complessa, un’opera che riguarda due Paesi, che riguarda una iniziativa infrastrutturale importante.

Adesso, per quello che so io, per il metodo che abbiamo seguito, deve iniziare l’interlocuzione tra Italia e Francia, che sarà ovviamente onere del Presidente del Consiglio, del ministro dei Trasporti, immagino anche del ministro degli Esteri, per dare seguito a quello che è dentro al contratto: ridiscutere integralmente il progetto alla luce di un’analisi costi-benefici che potrà essere anche portata come uno dei motivi della discussione al tavolo di discussione. E siamo pienamente consapevoli che c’è un accordo internazionale, ci sono delle leggi, ci sono degli impegni, ci sono dei fondi europei, ma è chiaro ed evidente che se stai per ridiscutere un’opera non puoi vincolare lunedì soldi degli italiani ad un’opera che si sta per ridiscutere. È questo il tema per cui stiamo parlando della decisione che deve prendere Telt lunedì: perché se stiamo parlando dei soldi degli italiani, di diversi miliardi di euro dei soldi degli italiani che si mettono in un’opera la cui analisi tecnico scientifica ci dice che sono più i costi dei benefici, allora prima la vai a ridiscutere e poi decidi che cosa fare dei soldi, non li puoi vincolare ad un’opera che potrebbe essere discussa per contratto di Governo. Allora io credo che questo richieda anche una serietà, una serietà che io ho ottenuto nei confronti del contratto dal primo giorno di questo Governo.

Lo dico anche agli elettori della Lega: cosa poteva accadere se avessi messo in discussione la Legittima Difesa (che non ho fatto e non farò) nel contratto di Governo? Se avessi messo in discussione il Decreto Sicurezza o se avessi messo in discussione gli altri provvedimenti, che quando abbiamo scritto questo bellissimo contratto di governo sono entrati “in quota Lega” (cioè per iniziativa dei parlamentari e del capo politico della Lega)? Vi sareste arrabbiati! È per questo che c’è un certo disappunto, chiamiamolo così, all’interno del MoVimento 5 Stelle, perché noi ci siamo battuti per mettere nel contratto di Governo questo tema e vogliamo che si realizzi. E lo facciamo con tutti i passaggi dovuti, ma non si può mettere a rischio un Governo per un punto all’interno del contratto di Governo, è un paradosso. Anche perché quando parliamo di mettere a rischio un Governo, come ha parlato ieri sera il segretario della Lega, parliamo di mettere a rischio Quota 100, il Reddito di Cittadinanza, parliamo di mettere a rischio la stessa Legittima Difesa che deve fare un altro passaggio al Senato. Parliamo di mettere a rischio il processo per cui stiamo per risarcire i truffati delle banche ed è fondamentale che ci sia un Governo operativo, perché dobbiamo emanare dei decreti attuativi importantissimi. Questo è il motivo della mia preoccupazione e penso sia da irresponsabili mettere in discussione un Governo su un passaggio marginale (ma coerente) che è quello di dire “lunedì non impegniamo soldi per un’opera che da contratto di Governo vogliamo ridiscutere”, se poi mi si dice che non si vuole più ridiscutere l’opera, allora per me c’è un problema legato al contratto di Governo e ripeto, il contratto di Governo ci ha anche insegnato ad essere leali e i temi che ci abbiamo portato dentro sono molto importanti, sono la nostra storia che vogliamo portare avanti e non l’abbiamo mai fatto con approccio ideologico, perché ripeto: alcune opere su cui noi non eravamo d’accordo a far proseguire ai lavori hanno visto la prosecuzione dei lavori proprio perché l’analisi costi-benefici nella valutazione al punto in cui erano non ne consentiva il blocco.

Non è una questione di testa dura perché questi sono discorsi da bambini. Qui dobbiamo sederci al tavolo e lavorare affinché inizi la ridiscussione integrale di quest’opera e allo stesso tempo evitare di vincolare soldi degli italiani, perché altrimenti significa soltanto creare un danno alle casse dello Stato, alle tasche dei cittadini, di tutti i cittadini italiani, quelli del Piemonte, come quelli di tutte le altre regioni, perché stiamo parlando di miliardi di euro stanziati a livello nazionale. Ho voluto fare questa conferenza stampa per mettere un po’ in ordine tutti i passaggi di questi mesi perché sono fortemente convinto di quello che stiamo facendo e non posso pensare che si possano mettere adesso in discussione provvedimenti importanti del Governo che non sono solo del MoVimento, sono di tutte le forze politiche che sono all’interno di questo Governo. E non è una questione di sfide, non è una questione di guanti di sfide, di chi vince, qui devono vincere gli italiani: se stiamo parlando di soldi degli italiani è bene proseguire col metodo che ci siamo dati. Poi è abbastanza singolare che il Partito Democratico di opposizione sostiene quest’opera e incita la Lega ad andare fino in fondo con noi, qui abbiamo il paradosso per cui chi vuole mandare a casa questo Governo tifa per la Tav per dividerci e far saltare il Governo. E questo fa ancora più male vedendo tutto quello che questo Governo ha dovuto subire in questi mesi in cui siamo stati accusati di tutti i problemi che sta vivendo l’Italia e dove sono stati massacrati tutti i provvedimenti che abbiamo approvato.

Penso che la giornata di oggi debba essere una giornata in cui continuiamo a lavorare affinché si possa avviare la ridiscussione dell’opera integrale con le interlocuzioni tra Italia e Francia nel pieno rispetto della posizione francese e dobbiamo continuare a lavorare per evitare di vincolare i soldi degli italiani lunedì ad un’opera che va ridiscussa. Quindi non mi si può dire “ci rivediamo lunedì”, questo è un fine settimana di lavoro, è un fine settimana in cui si devono portare a casa gli obiettivi che abbiamo messo nel contratto di governo.

Io ho conosciuto Giuseppe Conte prima che diventasse Presidente del Consiglio, ovviamente molti italiani l’hanno conosciuto dopo, lo conoscevo prima, ne conoscevo le idee e non si era mai schierato sul tema Tav. Il processo che ha portato l’analisi costi-benefici e che ha portato il Presidente del Consiglio ad avere dei dubbi su quest’opera e quindi ad avviare quello che c’è scritto nel contratto di Governo, cioè la ridiscussione, è stato un processo scevro da qualsiasi ideologia e da qualsiasi preconcetto. E il fatto che su due vicepremier e un Presidente del Consiglio in due siamo critici, non può portare a dire che siccome l’analisi costi benefici non va bene decide solo uno perché non può funzionare così, altrimenti nei prossimi mesi potremmo avere seri problemi su tutte le altre analisi che andiamo a fare. Io ho chiesto al Presidente del Consiglio di lavorare affinché lunedì non vengano vincolati i soldi degli italiani ad un’opera da ridiscutere. Glielo ho chiesto ovviamente nel rapporto formale che abbiamo e credo che questi giorni debbano essere giorni di lavoro per lavorare in questa direzione.

Il MoVimento 5 stelle è compatto su questa posizione, ieri sera ho avuto un’assemblea con i parlamentari in cui ci siamo detti che quello che abbiamo portato nel Contratto di Governo è quello che dobbiamo realizzare. In questi mesi i parlamentari, gli attivisti e gli altri eletti del MoVimento hanno dovuto anche in alcuni casi accettare di approvare dei provvedimenti che erano nel contratto e che non è che ci facevano proprio impazzire, ma lo abbiamo fatto per lealtà e perché abbiamo preso un impegno e perché i nostri iscritti hanno votato per il 94% a favore di questo contratto di governo. Ci aspettiamo lo stesso comportamento anche dalla Lega, da Matteo Salvini, con cui abbiamo lavorato bene e in alcuni casi addirittura benissimo, in questi nove mesi, e credo che il fatto che abbiamo lavorato bene e abbiamo portato a casa dei provvedimenti importanti, dei risultati importanti per l’Italia e ne porteremo altri avanti nei prossimi mesi e nei prossimi anni, deve far pensare che mettere a rischio il Governo per la ridiscussione di un’opera che è nel Contratto di Governo è veramente assurdo e paradossale.