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Il Pd di Zingaretti vuole il finanziamento pubblico. Il MoVimento dice no

Sulle pagine de La Repubblica scopriamo oggi che il Partito Democratico sta pensando ad una legge per ripristinare il finanziamento pubblico ai partiti. Una “missione impossibile” come scrive il quotidiano, che si sarebbe intestato il tesoriere del Pd, Luigi Zanda. Se questo è il cambiamento promesso dal nuovo segretario Zingaretti, stiamo freschi…

L’Italia non ha bisogno di tornare indietro. Il finanziamento pubblico ai partiti fa parte di un’altra epoca, di cui sinceramente non proviamo alcuna nostalgia. Si parla di un fondo da 90 milioni di euro per coprire spese e iniziative delle varie forze politiche. Nel testo si fa riferimento non solo ai partiti, ma anche ai “movimenti”. Evidentemente qualcuno crede di poter riuscire a coinvolgere anche il MoVimento 5 Stelle in questa operazione. Ci dispiace deluderli: non torniamo indietro.

Anzi, in questo inizio di legislatura, con la legge Spazzacorrotti abbiamo fatto di più: abbiamo inserito una norma che obbliga partiti, movimenti e fondazioni a rendere trasparenti anche tutti i finanziamenti privati che arrivano alle forze politiche. Perché i cittadini hanno il diritto di sapere chi finanzia i loro rappresentanti in Parlamento. E perché la politica deve essere libera.

I soldi pubblici servono ai cittadini e ai loro bisogni, non ai partiti. Forse il PD vuole rimpinguare le casse del Nazareno e ripianare i debiti? Ci spiace ma, finchè il MoVimento 5 Stelle sarà al governo, non potrà farlo con i soldi degli italiani. Il nuovo corso del partito, con l’elezione del segretario Zingaretti, non sembra essere tanto diverso dal passato recente. Invece di pensare ai soldi pubblici ai partiti, di cui gli italiani non vogliono neanche più sentir parlare, il Pd si confronti sulle nostre proposte per restituire diritti economici e sociali agli italiani, a cominciare dal salario minimo.