Italia il primo Paese a riconoscere validità giuridica della notarizzazione attraverso le DLT e gli Smart Contract?

L’Italia non la smette mai di stupirmi.  E’ quello che gli italiani chiamano “genio e sregolatezza”.

E’ un Paese che ha prodotto talenti ed eccellenza sin dai tempi dei Romani in tanti ambiti e continua a farlo. Gli artisti italiani, i prodotti, lo stile, e la tecnologia sono conosciuti, apprezzati ricercati e spesso imitati in tutto il mondo.

E’ un Paese pieno di talenti che può ancora guidare il mondo in tanti modi ma è cronicamente afflitto da conflitti interni, interessi personali e mancanza di leadership. Tutto ciò rende molto difficile per le imprese italiane competere a livello internazionale e molti giovani talenti italiani sono costretti a lasciare “il bel paese” alla ricerca di migliori occasioni all’estero. Conosciamo tutto questo molto bene.

Non è stato molto diverso con la Blockchain.  Per anni, allorquando il resto del mondo stava già salutando le opportunità offerte dalle blockchain, il tema non era certo dei più attuali in Italia

Tuttavia – principalmente negli ultimi 18 mesi – sembra che l’Italia si sia improvvisamente svegliata e abbia compreso le opportunità che le Distributed Ledger Technologies posso offrire per condurre nel futuro.

Sorprendentemente anche i politici hanno adottato in velocità alcuni provvedimenti nell’ottica di adottare questa tecnologia.

Lo scorso settembre il Ministro dello Sviluppo Economico ha selezionato un gruppo di 30 esperti italiani che volontariamente (senza retribuzione) hanno accettato di disegnare le policies in materia di blockchain che saranno seguite dal nuovo Governo. [NDR: la call for experts del MISE è stata avviata nel mese di settembre e gli esperti, selezionati nel mese di dicembre, hanno avviato i propri lavori il 23 gennaio scorso]

Quindi nel mese di gennaio è arrivato il colpo di genio italiano. Il Senato ha proposto di introdurre delle significative modifiche ad un decreto legge volto a  ridurre la burocrazia [NDR: decreto semplificazioni]

La proposta mira al riconoscimento giuridico degli smart contract e della notarizzazione attraverso l’utilizzo di Distributed Ledger Technologies.

L’emendamento può rendere l’Italia il primo paese nell’Unione europea e – per quanto ne sia a conoscenza nel mondo – ad equiparare uno smart contract ad un contratto scritto riconoscendo per tal via gli smart contract in formato digitale come equivalenti ai contratti in forma scritta (Art. 8bis § 2). Secondo quanto previsto dal comma 3 dello stesso articolo la notarizzazione attraverso Distributed Ledger Technologies determinerà gli effetti previsti dall’articolo 41 del Regolamento UE 910/2014 (Effetti legali di time-stamps elettronici).

Non è chiaro se gli effetti di tale norma siano semplicemente di qualificare come valida la notarizzazione effettuata attraverso DLT nei procedimenti giudiziari o se la norma estende gli effetti della time-stamp qualificata prevista dall’articolo 42 del regolamento citato.

Quanto sopra significa che le DLT avrebbero la capacità di unire e certificare insieme data, ora e dati in quanto “firmati usando una firma elettronica avanzata o sigillati con un sigillo elettronico avanzato del prestatore di servizi fiduciari qualificato, o con un metodo equivalente“.

Personalmente, sosterrei l’ultima interpretazione – a causa delle caratteristiche tecniche delle DLT – che significherebbe praticamente che l’intero blocco di dati, data e ora sarà associato insieme in una certificazione legalmente esecutiva (e non solo la data). Ma dobbiamo aspettare e vedere quale posizione prenderà la Commissione in merito.

Se l’emendamento dovesse essere approvato, l’Agenzia per l’Italia Digitale dovrà determinare le specifiche tecniche per l’applicazione della norma.

Non rimane altro che vedere se il “colpo di genio” diventerà legge in tempi brevi.  Si tratta, in ogni caso, di un passo avanti importante nella giusta direzione.

[NDR: l’emendamento commentato presentato dal capogruppo MoVimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli è stato approvato. Manca ora l’ultimo passaggio alla Camera del Decreto Semplificazioni affinché la norma commentata diventi legge.]

 

Andrea Bianconi per Blockchainflashnews