Tutti i conflitti d’interesse europei che minacciano i cittadini

di Eleonora Evi, Efdd – Movimento 5 Stelle Europa, relatrice del Rapporto annuale sulle attività della Mediatrice europea Emily O’Reilly del 2017.

“Errare humanum est perseverare autem diabolicum” che tradotto letteralmente significa “commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico”. Quanti sono i casi di cattiva amministrazione che affliggono l’Europa? Tanti, troppi.

Nella mia esperienza di eurodeputata, questo è il 5 anno che mi ritrovo a commentare il lavoro della Mediatrice europea, quest’anno in veste di relatrice della relazione del parlamento europeo. Un lavoro, quello della Mediatrice, che non soltanto è svolto con grande accuratezza e rigore, ma che si rivela sempre più cruciale per garantire più alti livelli di tutela dei diritti democratici dei cittadini. E di questo io la ringrazio.

VIDEO. Ecco l’intervento di Eleonora Evi in plenaria

Eppure, come ogni anno, ci ritroviamo qui in aula a discutere dei nuovi casi di cattiva amministrazione che travolgono le istituzioni europee, senza che gli errori del passato siano serviti a questa Europa per imparare la lezione.

Conflitti di interesse, scarsa trasparenza, porte girevoli, attività di lobby senza controlli efficaci, decisioni prese a porte chiuse, sono solo alcuni dei problemi che questa Europa continua a non voler affrontare concretamente, aumentando quel senso di sfiducia nei suoi confronti e, di conseguenza, il divario tra cittadini e istituzioni.

L’approccio della Mediatrice e le raccomandazioni formulate sono sempre state di alto profilo ed improntate ad uno spirito costruttivo. Purtroppo, però, troppo spesso i vertici delle Istituzioni UE si sono dimostrati indifferenti a quanto veniva loro richiesto ed indisponibili a compiere sostanziali miglioramenti su temi centrali su cui si gioca la credibilità e l’immagine dell’Unione.

L’immagine del “palazzo di vetro” dovrebbe essere il faro da seguire per eliminare ogni barriera tra chi sta dentro e chi sta fuori dai palazzi del potere, per costruire una
Unione Europea improntata realmente al rispetto dei principi di etica, integrità morale e trasparenza.

E’ per questo motivo che nella relazione, oltre a ripercorrere alcuni dei casi più gravi che hanno segnato il 2017, ho inteso mettere nero su bianco le raccomandazioni già formulate dalla Mediatrice, per darne ulteriore rilievo e forza.

Sono necessarie norme più rigorose sugli obblighi di integrità che i Commissari europei devono rispettare, sia durante che al termine del proprio mandato.

E’ stato uno sfregio all’intera Unione Europea l’incarico che Barroso, Presidente della Commissione negli anni della peggiore crisi economica, ha assunto presso Goldman Sachs, la Banca d’affari tra le più implicate proprio nello scoppio di quella crisi.

IL CASO KATAINEN
Altamente censurabile è stato anche l’incontro recente (25 ottobre 2017) che l’attuale Vice-Presidente della Commissione Katainen ha compiuto con Barroso stesso e registrato come incontro con Goldman Sachs. Con questo ulteriore gesto, si è fatto intendere che Barroso nonostante quanto avesse compiuto, e l’impegno a non svolgere attività di lobbying presso le Istituzioni UE, sia riuscito a trovare sempre porte aperte ed i massimi esponenti istituzionali pronti ad accoglierlo.

IL CONFLITTO DI INTERESSI DI BARROSO
Il caso Barroso è forse quello più eclatante ma Transparency International nelle sue indagini sin dal 2017 già indicava che fossero il 50% gli ex Commissari passati a lavorare per potentissime lobby del settore privato, tra le quali: Bank of America e Volkswagen.

Se pensiamo inoltre che a livello UE sussiste un “Registro di Trasparenza” sul lobbismo gravato da fortissime lacune ed al quale si aderisce solo su base volontaria, si comprende quanto opache siano le attività lobbistiche presso le Istituzioni UE e quanto il settore privato possa condizionare i processi decisionali in maniera indisturbata. In reazione a ciò, nel Report viene chiesto un atto legislativo che porti all’adozione di un registro di trasparenza obbligatorio e giuridicamente vincolante per tutti i lobbisti e tutte le Istituzioni ed Agenzie UE.

GLI INCONTRI DI DRAGHI
Norme più rigorose vengono richieste anche alla Banca Centrale Europea per tutelare l’integrità, la reputazione e l’indipendenza dell’Istituzione da interessi finanziari privati, considerando che il suo Presidente, Mario Draghi, si ostina a voler essere membro di un Club, il cosiddetto G30, che opera nella più completa oscurità e raccoglie il Gotha del mondo bancario e finanziario privato e tra questi anche i vertici di banche sottoposte alla vigilanza della stessa BCE.

I TRILOGHI
Sul fronte del processo legislativo a livello UE, nel Report si chiede piena tutela del diritto dei cittadini di avere conoscenza delle scelte compiute durante tutto l’iter decisionale. Permane infatti un grave deficit di trasparenza nei “triloghi”, ancora completamente inaccessibili al pubblico, nonché nelle procedure seguite in Consiglio, dove continuano a non registrarsi le posizioni assunte dagli Stati Membri sui file legislativi e le richieste dei cittadini di accesso ai documenti vengono puntualmente rifiutate.

IL GLIFOSATO
La scelta che io reputo vergognosa di aver prorogato l’utilizzo del glifosato fino a dicembre 2022, e l’uso di dati scientifici forniti dalla stessa azienda produttrice, Monsanto, nelle procedure adottate a livello UE per la valutazione dei rischi sulla salute umana, ha indotto a richiedere alla Mediatrice l’avvio immediato di un’indagine, con estensione anche alle procedure UE di raccolta e valutazione dei dati scientifici su OGM, prodotti fitosanitari e medicinali.

Solo questi casi, che sono solo alcuni tra quelli affrontati nella relazione, ci danno lo spaccato di una situazione altamente deficitaria che necessita rimedi tempestivi.
I cittadini devono godere di un’Unione Europea nella quale sia garantito il rispetto del dovere di integrità morale nel comportamento di tutti i suoi rappresentanti, dove sia assicurata un’amministrazione realmente trasparente ed al riparo da conflitti di interesse con il settore privato. I cittadini meritano un’Unione Europea completamente diversa da quella che è attualmente.

Ringrazio ancora la Mediatrice per il grande lavoro svolto e tutti i colleghi per la collaborazione su questo Report.